È un brutto caso di presunti abusi quello che si sta dibattendo oggi, lunedì, nell’aula delle Assise criminali di Lugano: un 35enne, che si dichiara oggi innocente, avrebbe approfittato sessualmente delle sue sorellastre quando erano molto piccole.
L’uomo, secondo la procura, ha abusato delle sorellastre di cui si prendeva cura quando i genitori non c’erano. Approfittava di loro quando le cambiava o le metteva a letto. L’accusa ha ricostruito una serie di episodi nei confronti di entrambe, ma in momenti della vita diversi. I primi che risalgono a una ventina di anni fa, furono commessi ai danni di una delle due sorellastre, che all’epoca aveva 8 anni. I secondi vennero compiuti una decina di anni dopo, questa volta ai danni dell’altra sorellastra, che aveva circa la stessa età. In ambedue i periodi, gli abusi vennero perpetrati per due anni.
Il 35enne nega ad oggi tutti gli episodi, nonostante il presidente della Corte, il giudice Marco Villa, lo abbia messo a confronto con diverse dichiarazioni e ammissioni che aveva reso in fase di inchiesta. Anche la sua stessa legale ha tentato di convincerlo a chiedere scusa come aveva fatto in passato, senza però ottenere grandi risultati. Anzi, in aula l’imputato ha dichiarato di aver detto cose sbagliate durante gli interrogatori di polizia perché era confuso.
La sua versione è che le sorellastre hanno mentito, spinte dalla matrigna. L’imputato ammette invece di aver sequestrato la moglie durante una lite per un’ora in bagno, e di averla anche picchiata. La Corte sta indagando il motivo di questi reati, emerge comunque un contesto familiare piuttosto difficile, dove l’utilizzo della violenza era frequente.