Ticino e Grigioni

Prete e inchiesta per abusi: la Curia precisa

Segnalazione “in febbraio” per il disagio di una persona “adulta al momento dei fatti” - “A inizio aprile” il caso è stato poi sottoposto alla giustizia

  • 10 agosto, 19:03
  • 11 agosto, 17:51
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I chiarimenti da parte della Curia sono stati forniti in un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio

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Di: RSI Info 

La Curia vescovile di Lugano ha diffuso una nota nel tardo pomeriggio di oggi, sabato, al fine di “fornire alcuni elementi utili a far chiarezza sui fatti antecedenti” il fermo del prete, docente al collegio Papio di Ascona e al liceo di Savosa, che è sotto inchiesta per abusi sessuali.

Nel comunicato si parla di una “notizia giunta nel mese di febbraio all’Amministratore apostolico”, che “consisteva nel disagio di una persona adulta al momento dei fatti”, segnatamente “per alcuni approcci inadeguati” da parte del presbitero “nei suoi confronti e forse nei confronti anche di un minorenne”. È stata quindi chiamata in causa “una delle due persone di contatto attive nella Commissione di esperti” in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale, al fine di “accompagnare il segnalante a condividere i fatti da lui vissuti e aiutarlo a decidere” se presentare una denuncia.

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Dopo un periodo di riflessione la persona ha quindi “deciso di denunciare, con pieno consenso e fattiva collaborazione”. Immediatamente “a inizio aprile”, continua la nota, il caso è stato così “portato all’attenzione del Ministero pubblico” cantonale.

“Per non interferire nell’accertamento della verità e rischiare l’inquinamento delle prove, nel periodo intercorso fra la segnalazione e il fermo, non è stato attuato alcun tipo di misura nei confronti” del prete, conclude il comunicato.

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