Non si può escludere che vi fosse l’intenzione di dare una lezione ad Adam Quadroni o di vendicarsi nei suoi confronti, e ancora: ci sono indizi secondo i quali l’intervento di polizia del 15 giugno del 2017 potrebbe non essere stato legittimo. Questi sono alcuni estratti dalla sentenza pubblicata lunedì sul portale online della giustizia grigionese.
Il Tribunale cantonale ha ordinato la riapertura dell’inchiesta nei confronti dell’ex capo del posto di polizia di Scuol, una decisione anticipata mercoledì scorso da Grigioni Sera e di cui ora si apprendono le motivazioni dettagliate. Secondo la corte suprema del Cantone dei Grigioni, gli interventi ripetuti della polizia nei confronti di Quadroni, ex impresario edile che nel 2012 aveva contribuito a smascherare gli appalti pilotati in Grigioni, potrebbero essere stati influenzati da un desiderio di vendetta delle forze dell’ordine o, almeno, di un suo dirigente.
A seguito di questa sentenza, e in assenza di eventuali appelli al Tribunale federale, il procuratore straordinario dovrà riavviare l’inchiesta per sequestro di persona, rapimento e abuso di autorità a carico dell’ex capo della polizia di Scuol, ora in pensione. Sono richiesti ulteriori accertamenti sulle perquisizioni domiciliari e sul sequestro di armi da caccia a casa di Quadroni, nonché sull’arresto deciso dalla polizia speciale che lo ha condotto coattivamente alla clinica psichiatrica di Coira. Mentre un ricorso presentato dall’ex imprenditore dell’Engadina è stato accolto, un altro, riguardante l’ex capo della polizia regionale est Marco Steck, è stato respinto. Il Tribunale cantonale ha ritenuto che, sebbene Steck possa aver commesso degli errori, questi non configurano reati penali.
I fatti in questione risalgono al giugno del 2017, quando Quadroni fu fermato dalle forze speciali della polizia mentre stava rientrando a casa. Dopo essere stato caricato su un veicolo, bendato e portato alla clinica psichiatrica di Coira, i medici stabilirono che non rappresentava un pericolo per sé o per gli altri, evitando il collocamento coatto. La Commissione parlamentare di inchiesta sull’appaltopoli grigionese ha successivamente riconosciuto che l’intervento di polizia, scaturito da dispute familiari con l’ex moglie di Quadroni, era stato sproporzionato.