Social network e soprattutto WhatsApp sono ogni presenti nella vita dei giovanissimi ma sempre più adolescenti in Ticino usano il telefonino in modo improprio: comportamenti a rischio che possono anche sfociare in reati penali, con alcune decine di casi all’anno che finiscono sul tavolo del magistrato dei minorenni.
Si tratta però solo della punta dell’iceberg, poiché in molti casi manca la percezione dell’illegalità e quindi gli abusi non vengono segnalati. Tra i comportamenti illegali più diffusi, spiegano gli addetti ai lavori, ci sono lo scambio di fotografie intime, così come quello di video di pornografia dura e immagini ultra-violente, ma anche i semplici insulti, che se portati dalle famiglie delle vittime davanti a un giudice possono costituire i reati di ingiuria o diffamazione.
Focus sulle scuole medie
La categoria più toccata da questo fenomeno sono i ragazzi che frequentano la scuola media; per arginarlo la polizia cantonale, con il Gruppo Visione Giovani, sensibilizza ogni anno circa 4'000 allievi sui temi legati all’uso di internet e degli smartphone: il focus della prevenzione è sempre più spostato sull’universo digitale. E anche la scuola dell’obbligo è chiamata ad interrogarsi e a creare nuove figure di accompagnamento.
Cosa spinge tuttavia alcuni adolescenti a comportarsi in un certo modo usando il telefonino? Sono consapevoli di commettere un reato? Quali sanzioni prevede il codice penale, e come vengono affrontati questi casi all’interno della sedi scolastiche?
CSI 18.00 del 07.01.2020 - La diretta con Ludovico Camposampiero
RSI Info 07.01.2020, 19:49
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