Ticino e Grigioni

"Qui le persone più fragili"

Eliano Catelli parla della difficile gestione del coronavirus all'interno delle case per anziani, dove ci sono stati 43 morti

  • 2 aprile 2020, 12:40
  • 22 novembre, 19:38
02:07

RG 12.30 del 02.04.2020 L'intervista a Eliano Catelli

RSI Info 02.04.2020, 14:35

  • Ti-Press
Di: FD/RG 

Sono in totale 43 i decessi legati al coronavirus avvenuti nelle case per anziani ticinesi. Un numero sicuramente non indifferente se non contestualizzato, come spiega Eliano Catelli: "È un valore elevato, che dà tristezza. Tuttavia, è brutto da dire, ma le cifre parlano di 4'800 residenti. I decessi equivalgono quindi allo 0,9% della totalità".

Il presidente dell'Associazione dei direttori delle Case per Anziani della svizzera italiana si è anche soffermato sulla particolare gestione del Covid-19 all'interno di questi centri: "Qui ci sono le persone più fragili, la situazione è più delicata. Le case non sono completamente sigillate, ci sono ad esempio i contatti con l'esterno per ricevere le merci".

Queste persone molto spesso si spengono nei letti delle case per anziani, senza raggiungere gli ospedali. Una scelta mirata, come spiega lo stesso Catelli: "Non vengono trasferiti in ospedale perché, talvolta, dopo una valutazione medica, riteniamo sia più opportuno gestire la persona nei suoi ultimi giorni di vita nell'istituto dove ha soggiornato per anni. Non vogliamo accanirci".

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Gli anziani e il coronavirus

Il Quotidiano 02.04.2020, 21:00

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