“La responsabilità salva vite umane, fai la scelta giusta: resta a casa!”. È questo il nuovo slogan coniato dal Canton Ticino, associato al passaggio dal colore arancione a quello rosso, che vuole invitare nuovamente la cittadinanza a restare a casa. Lo ha annunciato il direttore del dipartimento Sanità e socialità (DSS) Raffaele De Rosa in conferenza stampa. “Bisogna far capire a tutti la gravità della situazione, tutti uniti ce la possiamo fare” ha ribadito in un accorato appello il Consigliere di Stato.
Il nuovo slogan, accompagnato dal colore rosso
Merlani: “320 ricoverati, 76 in terapia intensiva – Troppo presto per allentare misure”
Durante la conferenza stampa il medico cantonale Giorgio Merlani ha fatto il punto anche sui numeri ticinesi e, se i decessi (132, +12) e i contagi (2'195) erano già noti, si aggiungono anche le cifre sui ricoveri: 320, di cui 76 in terapia intensiva e di questi 72 intubati.
“Nelle case anziani un terzo dei decessi”
Merlani ha inoltre spiegato, rispondendo a una domanda, che “i decessi registrati nelle case di cura sono finora 43 e costituiscono un terzo del totale delle vittime in Ticino”.
Il medico cantonale ha poi commentato l’evoluzione della curva in Ticino, affidando i meriti del ritmo di aumento contenuto alle misure restrittive messe in campo, dalla limitazione delle attività economiche al distanziamento sociale. “Non è però il momento di allentare le misure, è decisamente troppo presto, torno anzi a ribadire per l’ennesima volta l’importanza del rispetto delle stesse. Non possiamo permetterci di avere un effetto boomerang adesso, potrebbe fare molto male al sistema sanitario” ha concluso Merlani.
Divieto spesa over 65, De Rosa: “Rimane in vigore”
Il direttore del DSS Raffaele De Rosa durante il momento informativo ha anche confermato che il divieto di fare la spesa per gli anziani e gruppi vulnerabili verrà mantenuto, nonostante da Berna venga rilevato un problema giuridico. “L’intenzione è quella di sensibilizzare questi gruppi di persone e proteggerli, non vogliamo entrare nella diatriba giuridica, ma vogliamo puntare sulla responsabilità individuale, collettiva e sulla solidarietà” ha spiegato.
Ticino, sostegno psicologico all’hotline
Raffaele De Rosa, sottolineando le difficoltà che colpiscono sempre più persone in questo difficile periodo, ha annunciato anche che la collaborazione stabilita con le associazioni di psicologi e psichiatri sul territorio, con i professionisti dell’OSC e con la SUPSI, che prioritariamente finora era a disposizione dei professionisti più coinvolti al fronte, permetterà da oggi di avere alcuni professionisti a disposizione dell’hotline ticinese (0800 144 144, sostegnopsi@fctsa.ch o tramite la pagina facebook dell’Associazione ticinese degli psicologi) a favore di tutti i cittadini. Verranno inoltre organizzati dei momenti di ascolto in radio e, sempre in quest’ottica, De Rosa ha sottolineato che è sempre a disposizione anche il Care Team Ticino per accompagnare i parenti dei pazienti ricoverati.
Cocchi: “Troppa gente in giro, state a casa”
Da parte sua, anche il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi si è di nuovo rivolto ai cittadini con un appello: “Dalle segnalazioni ricevute dagli agenti sul territorio emerge che c’è ancora troppa gente in giro. È probabile che la durata delle restrizioni – combinata a un’evoluzione che sembra rispondere alle misure – possa spingere alcuni a pensare di allentare il proprio rispetto delle regole, ma non è questo il momento per farlo”.
“Mi appello nuovamente alla responsabilità individuale e confido nella saggezza di ognuno per limitare i propri spostamenti al minimo così come i contatti intergenerazionali”. Cocchi si è poi rivolto anche agli over 65, chiedendo loro di non uscire e di chiedere aiuto, “siamo qui per questo”. Infine un messaggio anche ai genitori: “Da papà e marito vorrei ringraziare tutti i genitori, oltre alle rinunce si stanno sobbarcando un lavoro immenso, trovandosi pure a fare da docenti in una quotidianità che è stata completamente rivoluzionata. Grazie, e teniamo duro!”
In polizia 11 casi confermati, 22 in quarantena
Il comandante della polizia cantonale ha fatto il punto anche sulla situazione delle polizie: “È tranquilla, così come la quotidianità degli agenti, considerato anche il rallentamento di tutti i compiti che di norma ci competono. Per quanto riguarda i casi confermati ne abbiamo 11, altre 22 persone sono invece in quarantena, su un effettivo di circa 1'400 agenti tra polizia cantonale e comunali”.
Aziende, una quarantina ha riaperto con autorizzazione
Infine Cocchi, rispondendo a una domanda, ha fatto il bilancio sul numero delle aziende che hanno chiesto, e ottenuto, la riapertura dopo l’ultimo decreto entrato in vigore lunedì, che concede questa possibilità a determinate condizioni. “Le autorizzazioni rilasciate sono circa una 40ina e tutti lavorano a ranghi ridotti e con restrizioni importanti il cui rispetto sarà verificato dalle polizie cantonale e comunali e l’Ufficio del lavoro nei prossimi giorni.”