Ticino e Grigioni

Referendum pensioni, “no alla scorciatoia”

L’associazione ErreDiPi, che ha fatto ricorso al Tribunale federale, spiega perché, a suo dire, lo strumento del voto popolare non si applica alle misure di compensazione decise dal Parlamento

  • 16 novembre 2023, 12:38
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Lo sciopero dei docenti indetto lo scorso maggio da ErreDiPi a Bellinzona

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Di: RG/RSI Info 

Non si tratta di una spesa nuova e pertanto il referendum finanziario obbligatorio non può essere applicato. È questa la sostanza del ricorso che ErreDiPi, la Rete per la difesa delle pensioni, ha inoltrato mercoledì al Tribunale federale. L’associazione, rappresentata dall’avvocato Filippo Gianoni, contesta la chiamata alle urne dei cittadini, decisa lo scorso 17 ottobre dal Gran Consiglio, cittadini che dovrebbero esprimersi sulle misure di compensazione relative alle riduzioni delle rendite pensionistiche dei dipendenti dello Stato.

Sarebbe la prima volta che in Ticino viene applicato il referendum finanziario obbligatorio, uno strumento che si utilizza per spese cantonali superiori ai 30 milioni di franchi. Condizionale d’obbligo perché ErreDiPi, che ha spiegato le sue ragioni giovedì in una conferenza stampa a Bellinzona, sostiene che le misure di compensazione - 293 milioni spalmati su 8 anni - non rappresenterebbero una spesa nuova. “Bensì - come spiega alla RSI il portavoce Enrico Quaresmini - tutto dipende direttamente da delle decisioni prese nel 2012”. Una spesa che, continua, “serve sostanzialmente a rispettare un contratto di lavoro, a mantenere sufficientemente attrattivo il lavoro nello Stato e, infine, a non rimanere troppo indietro nel confronto intercantonale”.

Nella vicenda, secondo l’associazione, c’è anche un aspetto definito tattico: “Noi non vogliamo - dice Quaresmini - che si arrivi con una scorciatoia e in carrozza a un referendum. Ci si può giungere con una raccolta firme. Non ci opponiamo in alcun modo a un discorso democratico. Occorre però capire se questa è materia per un referendum obbligatorio. Chiediamo semplicemente chiarezza”.

L’unica certezza, a questo punto, è che i tempi si allungheranno, visto che il ricorso chiede l’effetto sospensivo del voto popolare.

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RG 12.30 del 16.11.2023 - Il servizio di Marcello Ierace

RSI Info 16.11.2023, 12:37

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