Grazie al fronte comune di PLR, Lega e UDC, in Gran Consiglio è stata approvata martedì 12 dicembre la riforma fiscale. Una decisione che non è piaciuta ai partiti e movimenti di sinistra, che hanno deciso di lanciare il referendum. Le posizioni sono chiare: per i sostenitori della nuova legge tributaria si tratta di un modo per rendere il Ticino fiscalmente più competitivo, per la sinistra non è altro che un regalo ai ricchi. A 60 minuti si sono confrontati sul tema Fabrizio Sirica, co-presidente del PS Ticino e Simona Genini, deputata in Gran Consiglio per il PLR.
Genini: “Siamo già in ritardo con gli sgravi”
Secondo Genini, gli sgravi previsti vanno fatti subito, anzi “siamo già in ritardo. Altri cantoni si sono già mossi, mentre da noi le aliquote delle persone fisiche non vengono toccate dal 1976”. Per Sirica, invece, non è il momento per intervenire sulla fiscalità in questo modo: “Questa riforma è fuori dalla realtà. In Ticino stanno aumentando pesantemente i bisogni. Non possiamo concederci di fare questi sgravi a chi non ne ha necessità”.
La destra teme la fuga di chi ha un reddito alto, la sinistra si preoccupa per la perdita di gettito
Per la deputata del PLR, non si sta facendo alcun regalo ai ricchi: “Per avere la socialità bisogna avere degli introiti. Non possiamo permetterci di perdere contribuenti facoltosi”. Per Sirica la certezza che ciò accada non c’è, al contrario “da una parte abbiamo l’ipotetica perdita fiscale dovuta a un’ipotetica fuga dei contribuenti ricchi, dall’altra abbiamo degli sgravi che porterebbero sicuramente a una perdita fiscale”.
Durante il dibattito Genini ha sottolineato che la riforma non si ferma agli sgravi fiscali ai ricchi, ma “si riducono anche le aliquote per i concubini nelle imposte di successione, si favorisce la successione aziendale, vengono aumentate a tutti le deduzioni per le spese professionali e si riduce l’aliquota sui prelievi delle casse pensioni per le pensioni molto alte”.
Sirica: “Chi ha la possibilità deve contribuire”
Sulla base dei principi socialisti, il discorso della sinistra è un altro: “Le persone molto benestanti devono contribuire, alla luce del concetto di solidarietà”, dice Sirica. “In un momento così difficile per migliaia di cittadini, chi ne ha la possibilità deve contribuire di più, non di meno”. Contributo che secondo Genini c’è ed è già alto: “Parlando di imposte sul reddito, lo 0,5% dei contribuenti paga il 20% del gettito”.
Preoccupazione da parte dei Comuni
Ad essere preoccupata dalla riforma non è solo una parte di popolazione e area politica, ma anche i Comuni, che stanno valutando anche loro se fare un referendum. “È legittima la preoccupazione dei Comuni, ma credo che a bocce ferme sarà possibile fare dei calcoli più precisi. Il Governo aveva indicato che nonostante la riforma fiscale il gettito sarebbe aumentato, immagino che aumenterà poi anche per i Comuni”, dice Genini. Per Sirica, invece non ci sono dubbi: “È una questione di aritmetica. Per esempio, solo alla città di Bellinzona mancheranno l’anno prossimo 1,4 milioni di franchi. I Comuni, di fronte a questa difficoltà hanno già detto che rischiano di dover alzare il moltiplicatore”.