Ticino e Grigioni

Rimborsi, inchiesta riaperta

Il Ministero pubblico ticinese conferma di aver riaperto l'incarto sulle spese di rappresentanza dei Consiglieri di Stato

  • 24 febbraio 2018, 20:24
  • 23 novembre, 02:25
Il procuratore generale ticinese John Noseda

Il procuratore generale ticinese John Noseda

  • Ti-Press

"Il procedimento è stato riaperto, dopo che era stato chiuso con un non luogo a procedere. Questo sulla base di nuovi elementi che il PG ha ricevuto. Per ora non possiamo dire nulla in piu".

Con questa stringata dichiarazione il portavoce Saverio Snider conferma sabato che il Ministero pubblico ha riaperto l'incarto sui rimborsi dei Consiglieri di Stato.

Nella questione, sollevata dal deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini, il capitolo giudiziario è dunque tutt'altro che chiuso. Il procuratore generale John Noseda - come ha riferito laRegione Ticino - ha riaperto il procedimento penale contro ignoti per abuso d'autorità.

Il nodo della questione è capire perché i consiglieri di Stato abbiano continuato a portare avanti una prassi, quella stabilita da alcune note di protocollo e relativa a rimborsi spese privi di base legale, senza informare l'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, organo di sorverglianza.

Finora il Governo ha sempre sostenuto - e il pg, decidendo il 14 febbraio di abbandonare il procedimento, gli aveva creduto - di averlo fatto per negligenza. Se tuttavia i consiglieri di Stato sapevano di fare qualcosa di sbagliato, ma hanno continuato a farlo poiché ne ottenevano un vantaggio economico, allora la questione diventa più grave.

CSI/redMM

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