"È sempre meglio controllare che chiudere, ma ci chiediamo perché la ristorazione debba fare sempre da capro espiatorio. Ad oggi non ci risulta che nella ristorazione ci siano stati focolai tali da giustificare una decisione di questo tipo". Così, Massimo Suter, presidente di GastroTicino, commenta i possibili scenari che si prospettano in autunno con la pandemia, come l'ipotesi di chiedere un certificato covid ai clienti dei ristoranti. Una condizione che - sottolinea Suter - metterebbe in difficoltà i ristoratori. Sebbene uno sforzo di questo tipo sia preferibile a un nuovo lockdown.
Tuttavia, il presidente di GastroTicino sottolinea l'importanza di coinvolgere anche altre aree dell'economia in caso di decisioni di questo tipo. "Credo che se si debba fare una lotta contro il virus, la si debba fare a 360° e quindi coinvolgendo anche altri settori economici che lavorano col grande pubblico", afferma.