L’accusa chiedeva pene sospese, la Corte delle Assise criminali, presieduta da Amos Pagnamenta, le ha emesse. Il processo per i fatti risalenti a 9 anni fa attorno all’attività del locale a luci rosse Rosa Nera di Chiasso si è concluso oggi, mercoledì: i quattro imputati, tre uomini e una donna, sono tutti stati condannati per usura aggravata per mestiere, mentre è caduta l’accusa di promovimento della prostituzione.
La donna, considerata la mente del giro di ragazze alle quali subaffittava appartamenti a prezzi esorbidanti è stata condannata a 16 mesi. Gli altri tre imputati sono stati condannati rispettivamente a 15, 14 e 8 mesi; tutte pene sospese condizionalmente.
I quattro si erano resi responsabili di un giro di circa 200 prostitute sudamericane e dell'est Europa, che facevano lavorare nel postribolo e alle quali subaffittavano appartamenti da 700-1'000 franchi al mese a 120 franchi al giorno (vedi correlati).
CSI/dielle