Ticino e Grigioni

Salario minimo, nessun accordo

Nessuna convergenza tra iniziativisti, sindacati e associazioni padronali; la palla passa al Governo ticinese

  • 9 giugno 2017, 21:49
  • 23 novembre, 05:23
3'000 o 3'500 franchi?

3'000 o 3'500 franchi?

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Nemmeno l’ultima riunione è servita a trovare un accordo: oggi, venerdì, iniziativisti e sindacati da una parte e associazioni padronali dall’altra si sono trovati, insieme al ministro dell’economia e delle finanze Christian Vitta, a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, per tentare un’ultima volta di fissare l’importo del salario minimo da integrare nel progetto di legge per applicare l’iniziativa dei Verdi “Salviamo il lavoro in Ticino”, approvata due anni fa.

Iniziativisti, Unia e OCST non vogliono che la cifra sia inferiore ai 3'500 franchi, mentre il mondo economico propone un minimo attorno ai 3'000 franchi, prendendo come riferimento la busta paga minima fissata nella maggior parte dei contratti normali di lavoro in vigore in Ticino.

La questione è tutt’altro che chiusa e la riunione odierna è servita solo a mettere nero su bianco le rispettive posizioni. La palla passa ora al Governo, che dovrà quantificare il salario minimo da inserire nella legge. Nelle prossime settimane Christian Vitta avanzerà una proposta in Consiglio di Stato.

NR/ludoC

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