Sedici assicuratori malattia affiliati a Santésuisse hanno deciso di intentare un'azione legale contro una cinquantina di case anziani in Ticino, per riavere quasi tre milioni di franchi di rimborsi non dovuti. La mossa rientra in una più ampia offensiva giuridica, partita dal canton Zugo e ora estesa a tutta la Confederazione.
Lo scorso autunno, il Tribunale amministrativo federale aveva stabilito con una sentenza che alcuni materiali di cura, tra cui cerotti, bende, analgesici, non vanno conteggiati a parte, dal momento che sono già inglobati nel sistema di finanziamento delle cure. Non avendo trovato una soluzione consensuale con cantoni e case di cura, Santésuisse ha deciso di rivolgersi ai tribunali per chiedere la restituzione degli importi versati in eccesso a partire dal 1° gennaio 2015.
In Ticino sarà il tribunale arbitrale LAMal e LAINF a prendere in mano la spinosa controversia. "Se i soldi non bastano è il canton Ticino a dover coprire i costi. Noi siamo obbligati a fare causa agli istituti per anziani perché è con loro che abbiamo la relazione contrattuale, spetterà poi a loro rivalersi con il cantone", ha spiegato Christophe Kaempf, portavoce di Santésuisse.