Il Gran Consiglio ticinese ha seguito a maggioranza l'UDC che con un'iniziativa chiedeva una riforma della scuola dell'obbligo. Il rapporto di maggioranza è stato approvato con 43 voti favorevoli, 21 contrari e 19 astenuti.
Lanciata nell'ottobre del 2018, poche settimane dopo la bocciatura alle urne del progetto "La scuola che verrà", l'iniziativa propone 61 punti che toccano cinque macrotemi (docenti, organizzazione, livelli, contenuti e genitori).
A osteggiare invano il testo i socialisti, il partito comunista e il gruppo Più donne. A saltare all'occhio è stato però il numero di astenuti, 19, quasi integralmente dal gruppo del Centro e con alcuni deputati di altri schieramenti.
Il direttore del Dipartimento dell'educazione, Manuele Bertoli, si è limitato a sottolineare la sua perplessità sulla forma generica dell'iniziativa.