La scuola dell'obbligo ticinese che ottiene buone valutazioni negli studi, ma tanto fa discutere la politica (è uno dei temi forti anche dell'attuale sessione del Gran Consiglio), è ritenuta di buona qualità da chi abita nel cantone. Lo ha accertato il sondaggio svolto dalla RSI alla vigilia delle elezioni del 2 aprile. La formazione obbligatoria (quella che comprende la scuola dell'infanzia, le elementari e le medie) ottiene un voto abbondantemente sufficiente, con una media complessiva del 4,4 in una scala che (come a scuola) va dall'1 (pessimo) al 6 (molto bene). Per la maggioranza degli intervistati merita il 5 (42,1%) o il 6 (8,9%). A non promuoverla è invece il 13,8% degli interpellati che l'hanno valutata con le note 1 (1,6%), 2 (2,9%) e 3 (9,3%).
Verso le elezioni, il mondo della scuola
Il Quotidiano 13.03.2023, 19:00
Gestione cantonale del Covid: per più di 2 ticinesi 3 è stata buona
Gestione della pandemia buona o ottima per la stragrande maggioranza dei ticinesi
Le autorità ticinesi vengono promosse dai cittadini anche per quanto riguarda la gestione della pandemia che, con la formazione, è stato tra i temi affrontati nel dibattito pre-elettorale andato in onda lunedì, alle 21.10 su RSI LA 1. Il giudizio è insufficiente per l'11% dei partecipanti al rilevamento con un 3,4% dei ticinesi che boccia senza appello l'azione del Cantone attribuendole la nota 1. Per la stragrande maggioranza degli interpellati (89%) invece il giudizio è quanto meno sufficiente, con due ticinesi su tre che promuovono quanto fatto tra il 2020 e il 2022 a livello cantonale con voti tra il 5 e il 6. Voto medio: 4,6.
No alla riduzione dell'offerta sanitaria per evitare l'aumento dei premi
Per la maggioranza l'offerta sanitaria non va ridotta
I candidati al Consiglio di Stato si sono confrontati anche sul tema dei costi della salute, una delle questioni che suscitano maggiore preoccupazione tra i cittadini. Tutti vorrebbero evitare di pagare sempre di più la cassa malati. Nessuno ha però ancora trovato la ricetta per raggiungere l'obiettivo. C'è chi propone la cassa unica. Chi vuole aumentare gli aiuti statali. Chi propone di limitare l'offerta. Chi chiede l'abbassamento dei prezzi dei farmaci. Una cosa è però già sicura: per frenare la crescita dei premi solo una minoranza della popolazione accetterebbe un taglio all'offerta sanitaria (ospedali e medici). In Ticino l'ipotesi trova l'adesione del 25,5% di chi ha risposto alla questione specifica nell'ambito del sondaggio RSI. È meno della metà del 52,6% della popolazione che si dice contraria a una misura del genere. E anche chi ha risposto "Altro", sovente, ha affermato di essere favorevole a interventi mirati (ad esempio su abusi e salari dei medici) ma di principio contrario a un taglio dell'offerta.
Elezioni cantonali: il dibattito del lunedì
Speciale Elezioni 13.03.2023, 21:10
Il sondaggio RSI
L'opinione dei ticinesi sui temi della scuola, della pandemia e dei costi della salute è stata raccolta nei giorni scorsi nell'ambito del sondaggio RSI partito l'8 febbraio con la messa in funzione di un call center nella sede di Besso. Tutti i dettagli sul funzionamento del sondaggio e delle proiezioni elettorali elaborate da Ad Hoc Informatica Sagl si trovano cliccando qui.