Ticino e Grigioni

"Se vuoi uscire ancora, stai a casa ora"

Ci concediamo ancora troppe eccezioni alle regole: le autorità ticinesi cambiano marcia nella comunicazione

  • 19 marzo 2020, 13:36
  • 22 novembre, 19:42
Così non va bene

Così non va bene

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Di: RG/pon 

I giorni di ponte, con quasi tutte le attività ferme, sono un'occasione da cogliere assolutamente per frenare la diffusione del coronavirus, di fronte al rischio di un collasso del sistema sanitario. Le autorità ticinesi hanno deciso di insistere con il messaggio di prevenzione, passando a toni più diretti. I contenuti sono sempre quelli: la distanza sociale e il fatto di non uscire di casa se non indispensabile sono la chiave per rallentare i contagi. Lo slogan è chiaro: "Se vuoi uscire ancora, stai a casa ora". Ognuno deve capirlo e "farlo suo", ha detto il responsabile della campagna di prevenzione Renato Pizolli al Radiogiornale delle 12.30.

Renato Pizolli

Renato Pizolli

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"Si capisce che i ticinesi hanno appreso la delicatezza della situazione e il concetto di distanza sociale", ma non sono ancora sufficientemente disciplinati e "fanno mille deroghe", le uscite non sono "isolate come si vorrebbe" e "si dà troppa importanza ad uscire più volte al giorno". La passeggiata nel bosco diventa un giro in città e magari comprende più nuclei famigliari, e questo non va bene.

Si continua a lavorare sulla responsabilità individuale, dei controlli vengono già effettuati per disincentivare dei comportamenti a rischio ma potrebbero diventare più incisivi (e accompagnati da sanzioni) se la situazione dovesse diventare ancora più preoccupante.

L'emergenza durerà ancora perlomeno per qualche settimana, ma l'unico modo per accorciare i tempi è non uscire ora, ha concluso Pizolli.

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