La vicenda dello studente della Commercio di Bellinzona che pensava di compiere una strage ha riportato al centro dell’attenzione il dibattito relativo alla facilità con cui è possibile acquistare armi. In casa il 19enne ne aveva una ventina (in gran parte eredità del nonno), tra cui pure un Kalashnikov, e di recente aveva comprato 150 colpi.
Secondo i dati riportati da La Regione Ticino mercoledì, nel 2017 siano state rilasciate 1'745 autorizzazioni (dalle 718 del 2008). Il 5% delle richieste è invece stato respinto. Le autorità ricordano che controlli sono attuati anche dopo l’acquisto: i servizi di polizia infatti accertano a fondo i requisiti del compratore, con verifiche e analisi delle banche dati cantonali e federali.
Le munizioni sono invece un discorso a parte. Possono esser comprate solo da chi ha un’arma corrispondente e chi le vende deve controllare il rispetto delle condizioni per l’acquisto. Ma è difficile verificare se le tali condizioni siano sempre adempiute e sono le armerie che devono "vigilare" quando il cliente è in negozio.
EnCa