Ticino e Grigioni

"Si potevano anticipare le aperture"

Norman Gobbi accoglie positivamente le decisioni della Confederazione, anche se le ritiene un po' tardive - Per Marcus Caduff è "la direzione giusta"

  • 14 aprile 2021, 20:07
  • Ieri, 17:13
01:58

CSI 18.00 del 14.04.2021 La reazione di Norman Gobbi

RSI Info 14.04.2021, 20:02

  • Ti-Press
Di: FD 

Le prime reazioni ticinesi agli allentamenti decisi oggi, mercoledì, dal Consiglio federale, giungono dal presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi, che rimarca come si sarebbe potuto anticipare queste aperture: "Questi allentamenti del Consiglio federale sono sicuramente una cosa positiva, ma potevano essere fatti anche dieci giorni fa. Nonostante un importante afflusso di turisti dal nord delle Alpi, dopo Pasqua non c'è stata un'esplosione dei casi in Ticino. Significa che c'è una certa stagionalità del virus, come abbiamo visto l'anno scorso".

Il deputato leghista si augura ora che a fine mese si potrà aprire in maniera ancora più massiccia: "Quello odierno è un primo piccolo passo, le aspettative della popolazione sono però più elevate. Spero che per la fine del mese si possa tornare alla normalità, che comunque comporterà il rispetto dei piani di protezione". Gobbi guarda già alla prossima estate: "C'è la voglia di tornare a vivere assieme. L'estate 2020 non è stata problematica, malgrado un importante afflusso di persone da fuori cantone e alle numerose attività promosse all'interno dello stesso. Non c'è stata un'esplosione dei casi e questo è un elemento positivo. D'altra parte, lo sappiamo, dovremo rispettare dei comportamenti basilari per tenere sotto controllo la situazione, specie in vista di grandi eventi".

Anche il Consigliere di Stato grigionese Marcus Caduff condivide la scelta dell'Esecutivo federale: "Le decisioni vanno nella direzione giusta. Ci aspettavamo che non si sarebbe deciso di aprire del tutto i ristoranti, ma la possibilità di usare le terrazze è una cosa positiva. Rimangono però delle sfide per i ristoranti, devono avere diritto a delle indennità. Serve però ancora prudenza, la crisi sanitaria non è terminata, ma si possano prendere questi rischi decisi oggi perché le persone vulnerabili sono vaccinate.

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