Ticino e Grigioni

Circa 150 esperti della sicurezza a Lugano

Terrorismo, radicalizzazione, violenza domestica e stalking possono essere contrastati grazie allo scambio di esperienze tra Paesi

  • 8 aprile, 21:23
  • 9 aprile, 08:23
07:47

Professionisti in gestione delle minacce riuniti a Lugano

SEIDISERA 08.04.2025, 18:00

  • TiPress
Di: SEIDISERA/M.Mar. 

Circa 150 esperti della sicurezza, provenienti da tutta Europa e dagli USA, si sono riuniti a Lugano per quattro giorni alla Conferenza dell’associazione europea dei professionisti della gestione delle minacce. Terrorismo, radicalizzazione, violenza domestica e stalking sono stati i temi cardine dell’incontro. Problemi possono essere contrastati grazie allo scambio di esperienze e informazioni tra i diversi Paesi. Andrea Cucchiaro, responsabile dei reparti speciali ticinesi, ha parlato dell’importanza della mediazione in caso di pericoli imminenti ai microfoni di SEIDISERA.

Iter di sicurezza

“Gli agenti hanno tre competenze: negoziazione, gestione della minaccia e debriefing”, ha esordito Andrea Cucchiaro, spiegando che queste abilità vengono sviluppate grazie a formazioni in psicologia d’urgenza e tecniche di comunicazione, perché la parola è la più importante arma a disposizione degli operatori.

Gli agenti attivano gli iter di sicurezza sulla base delle segnalazioni da parte di persone, avvocati o di altri colleghi: “Noi elaboriamo così dei profili”, ha continuato Cucchiaro, specificando che gli agenti ascoltano “la potenziale vittima e poi adottano delle strategie”. “Bisogna stare attenti a non far sapere che è stata la potenziale vittima a denunciare il fatto”, ha detto ancora Cucchiaro ai microfoni della RSI, “per riuscire ad avvicinare il potenziale autore”. Questo è importante perché nel 95% dei casi i potenziali autori accettano spontaneamente di parlare con gli agenti.

In seguito “si tengono sotto controllo i fattori di protezione e si identificano quelli di rischio”, e “ogni settimana c’è un assesment della situazione” per valutare se la persona segnalata “si sta incamminando su una strada migliore o meno”. Gli agenti hanno “un contatto diretto con queste persone per anni” e spesso “si tranquillizzano”. È un sistema di “scoperchiamento della pentola che bolle”. Dopo un po’ “si rimette il coperchio e si tiene lì”, come nello stalking. In generale i casi sono stati centinaia e - nonostante questo metodo richieda molta fiducia - negli anni ha riscontrato buon successo.

Le situazioni più delicate

Lo stalking è uno dei reati più frequenti, ma si verificano segnalazioni anche nell’ambito dei “problemi di vicinato o di dispute tra fratelli per l’eredità”. Ci sono anche diverse “situazioni nel mondo della scuola, con allievi che minacciano di fare una strage”, come il caso della Commercio di Bellinzona del 2018. E quella volta la polizia “grazie ad una segnalazione” riuscì ad intervenire “prima che questo ragazzo agisse”.

Le difficoltà però sono molte. E gli inquirenti confidano nell’approvazione della nuova legge di polizia, che permetterà di raccogliere informazioni preliminari da più enti.

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