Il Ticino ha approvato l’introduzione nella Costituzione del principio della sovranità alimentare. Il consenso è stato molto ampio: il "sì" è stato infatti espresso dal 62% degli aventi diritto di voto. La proposta era del Partito comunista e aveva l’obiettivo di aumentare il grado di approvvigionamento cantonale, favorendo la formazione e l’occupazione nel settore primario.
"Nel 2018 quando il PC ha lanciato non potevamo immaginarci di arrivare ad un momento come quello attuale di forti contrasti. E' stata una giornata di votazioni molto calda e sentita, che mostra una difficoltà di dialogo tra città e campagna su certi temi. Sulla sovranità alimentare abbiamo invece potuto trovare un orizzonte condiviso che la popolazione ha sostenuto. E quindi è su queste basi che dobbiamo riportare il centro dell'alleanza tra produttori e consumatori", commenta Lea Ferrari, granconsigliera del partito comunista (PC).
"Si tratta - conclude Ferrari - di un rinnovato approccio alla terra. Lo porteremo a Berna, ma ha anche una portata internazionale perché la sovranità alimentare non l'ha inventata il partito comunista, ma è un concetto che viene dai movimenti contadini di tutto il mondo che vogliono poter avere del cibo sano dal proprio terrenoe dal proprio lavoro".