Il Festival del film di Locarno e il mondo politico ticinese sono in sintonia. Collaborazione e sostegno sono stati ribaditi ieri sera, mercoledì, nel tradizionale incontro a margine della rassegna cinematografica.
Marco Solari, presidente della rassegna, sostiene ai nostri microfoni che l’edizione numero 75 ha i numeri per superare quelle che l’hanno preceduta: “Il festival sta andando molto bene, al di là delle nostre aspettative: è una rassegna al galoppo”, spiega.
Ma al galoppo corre anche la digitalizzazione, che irrompe sempre più anche nel mondo del cinema. Basti pensare alle grandi piattaforme online che propongono film a getto continuo o al fatto che si può ormai realizzare un filmato anche con un cellulare. Da qui l'esortazione del vicepresidente del Governo ticinese, Raffaele De Rosa, affinché il festival sappia affrontare questa rivoluzione: “È una grandissima sfida, i lavori sono stati già impostati alcuni anni fa, ma è vero che è anche a seguito della pandemia che la digitalizzazione ha preso un’accelerazione impensabile e questo permette anche di proiettare il festival nel futuro”.
E proprio per permettere al festival di affrontare questa sfida, Governo e Parlamento ticinesi hanno incrementato il loro sostengo finanziario, dal 2021 e per quattro anni sarà di 3,4 milioni all'anno, in aumento di circa 500mila franchi rispetto al recente passato. “Da una parte il festival è uno strumento culturale molto importante ma anche un fattore economico importante per la regione, per la città e per tutto il cantone; oserei dire anche per tutta la Svizzera. L’importanza del Festival del film di Locarno è molto grande e si estende oltre la città”, spiega alla RSI la presidente del Gran Consiglio Gina La Mantia.
Insomma, toni positivi, tra politica ticinese e festival. Anche se le sfide non mancano per permettere a questa rassegna di rimanere l'appuntamento cinematografico più seguito del nostro Paese.