Smog, reazioni di Verdi e TCS

Non si sono fatte attendere le reazioni dopo il ritiro delle misure antismog prospettate da Claudio Zali che prevedevano le targhe alterne e le domeniche senza auto.

Il consigliere di stato ticinese, apprezzato inizialmente dai Verdi che definirono la sua mossa come "coraggiosa", si sono detti delusi, come espresso da Jessica Bottinelli, coordinatrice dei Verdi del Mendrisiotto e presidente della direzione dei Verdi cantonali. "Vero, ha detto, c'eravamo espressi in termini positivi perché era giusto incoraggiare qualcuno che aveva finalmente deciso di prendere in mano il dossier. Ci interessa la misura dei mezzi pubblici mentre per quanto riguarda le soglie siamo delusi perché l'ordinanza federale è più stretta di quanto si discute in Ticino. Sono anni che continuiamo a superare le soglie, nel Mendrisiotto l'area è irrespirabile e le problematiche legate ai polmoni e alla respirazione sono in grande aumento e sono le statistiche dei medici a dirlo non i Verdi".

Di segno opposto le reazioni del TCS con il suo direttore, Roberto Morandi. "Erano due misure che trovavamo completamente inutili, ha detto il direttore, e difficilmente sarebbero state applicate perché avrebbero creato non pochi problemi alla popolazione senza poi un risultato interessante. La mobilità crea circa il 16% delle polveri fini, il resto viene dalla Lombardia, da problemi climatici e dai riscaldamenti. Notiamo subito che inizia l'inverno e aumentano le polveri fini, quindi sono correlati direttamente ai riscaldamenti e ad altre fonti che non sono sicuramente l'automobile".

CSI/sdr

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