Quattro milioni di franchi. A tanto ammonta lo scoperto del comune di Campione d'Italia per i servizi erogati dal Ticino, già 800'000 franchi in più rispetto a quando, lo scorso luglio, il Consiglio di Stato ticinese aveva scritto al direttore del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis. E oggi (lunedì) a Berna si è svolto l'atteso incontro tra il Governo cantonale e appunto Cassis. Dopo il dissesto finanziario dichiarato lo scorso giugno, l'interlocutore primario per il Ticino è infatti diventato il Governo federale, in quanto l'enclave è ora gestita direttamente da Roma.
"Il problema di Campione d'Italia - ha dichiarato il presidente dell'Esecutivo Claudio Zali al termine dell'incontro - è complesso e si svolge su due livelli. La Confederazione è attenta piuttosto alle difficoltà riguardanti i rapporti con Campione, che sono regolati da vecchie convenzioni internazionali. Il Canton Ticino è invece esposto al problema concreto degli importi in denaro che non vengono corrisposti a creditori istituzionali e privati e ha richiesto quindi un intervento in questo senso in modo da sbloccare le cose".
Un intervento che per forza di cose seguirà evidentemente le vie diplomatiche, ma - continua Zali - "si è pure consapevoli come da parte italiana sia imbarazzante avere importanti crediti scoperti nei confronti di comuni, Cantone e Confederazione. Debiti non onorati che l'Italia sente in qualche modo come propri".
Il decreto fiscale domani a Roma
Nel frattempo però aziende ed enti pubblici ticinesi continuano ad accumulare fatture scoperte e in alcuni casi - un esempio su tutti la raccolta dell'immondizia - i costi potrebbero presto causare importanti problemi ai bilanci. Una soluzione è però da attendersi entro la fine dell'anno secondo il presidente del Governo ticinese, e questo in particolare perché domani a Roma il Senato italiano voterà il decreto legge fiscale che potrebbe portare soluzioni anche al contenzioso aperto tra Ticino e Campione. Tra gli emendamenti figura infatti anche la proposta di istituire la figura di un commissario straordinario per rilanciare il Casinò di Campione in tempi relativamente brevi, riattivando così l'unica forma di entrate che ha il Comune. Oltre alla questione Casinò, per rilanciare altre attività a Campione, sono state proposte agevolazioni fiscali per tutti coloro che guadagnano in franchi. E per sottolineare l'importanza di questo voto proprio oggi nella capitale italiana gli impiegati della casa da gioco hanno indetto una manifestazione di protesta.
"Senza soluzione valuteremo se pagare noi"
Infine Zali, sollecitato su un'eventuale naufragio delle soluzioni previste e l'eventualità di una copertura provvisoria da parte del Cantone, ha spiegato che questa opzione "non è ancora stata valutata, confidiamo prima in una soluzione in termini tutto sommato ragionevoli. Non dovesse arrivare una soluzione entro la fine dell'anno ci dovremo evidentemente chinare sul tema e capire il da farsi."
Campione, tra Roma e Berna
Il Quotidiano 26.11.2018, 20:00