Ticino e Grigioni

Sospesi nell'incertezza

Il Ticino vive la prima domenica della storia senza messe. #Distantimavicini anche ai funerali

  • 15 marzo 2020, 12:13
  • 22 novembre, 19:44
Piazza Riforma a Lugano

Piazza della Riforma a Lugano deserta nella prima domenica con tutti gli esercizi pubblici chiusi in Ticino

  • lugano.ch
Di: Diem 

L’entrata in vigore alla mezzanotte di sabato delle nuove limitazioni alle attività decisa dal Consiglio di Stato in Ticino e valide anche nel Moesano, oltre a significare la chiusura di tutte le attività non indispensabili, ha comportato anche la sospensione delle messe. Una decisione senza precedenti nella storia della Diocesi di Lugano, come sottolineato domenica durante la trasmissione Chiese in diretta andata in onda su ReteUno alle 8.30, e che rappresenta una prima nell’intera storia svizzera. La soppressione delle celebrazioni religiose, che probabilmente nei prossimi giorni si estenderà anche ad altri cantoni, ha contribuito a ridurre ulteriormente il numero delle persone che domenica mattina sono uscite di casa. Complice la chiusura dei negozi, le nuove disposizioni sembra siano generalmente rispettate e così anche l’invito a evitare per quanto possibile i contatti nell’ambito della campagna #distantimavicini.

La cancellazione delle messe e dei culti, ha portato la Curia di Lugano e le comunità riformate a cercare vie alternative per garantire la vicinanza ai fedeli. Ci si affida al telefono, alla comunicazione elettronica, ai social, alle celebrazioni radio-televisive e ai video su YouTube sul quale oggi è stata diffusa in diretta la messa della terza domenica di Quaresima presieduta dal vescovo Valerio Lazzeri. Le chiese anche della Mesolcina e della Calanca restano aperte per la preghiera personale, ma non vi sono funzioni.

Il vescovo all'altare. In chiesa nessuno

Il vescovo all'altare. In chiesa nessuno. La messa si segue su YouTube

A essere toccati dalle limitazioni sono anche i riti funebri. Le veglie e il rosario con convocazione pubblica sono sospesi. Nelle prossime settimane i funerali dovranno svolgersi in forma strettamente privata. Le disposizioni emanate dal vescovo prevedono che in caso di sepoltura ci si limiti a un momento di preghiera al cimitero. Lo stesso in caso di cremazione. In caso di chiusura dei crematori, la preghiera si terrà al momento della sepoltura delle ceneri.

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I sacerdoti potranno visitare i congiunti dei defunti, ma mantenendo le distanze. Una situazione difficile per chi è colpito dal lutto, ma per gli stessi ministri del culto come testimoniato ai microfoni della RSI dalla pastora evangelica battista Cristina Arcidiacono di Milano dove i fedeli convivono con disposizioni analoghe a quelle vigenti in Ticino da tre settimane. "È una situazione che ci lascia davvero perplessi – ha detto citando San Paolo -, perplessi ma non disperati, abbandonati ma non uccisi".

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