Gli Spitex ticinesi non hanno bisogno di esentare i dipendenti dagli obblighi di quarantena dopo i viaggi a rischio, come avrebbero tentato di fare invece, secondo quanto rivelato dal Blick, i servizi di assistenza zurighesi. Gli allentamenti ci sono stati ma in Ticino si fa meno capo agli Spitex e a livello di personale ci sarebbero i margini per assorbire eventuali ordini di quarantena. Lo rileva il coordinatore della Conferenza che raggruppa i sei servizi di assistenza e cura a domicilio, dopo che nei giorni scorsi il Blick ha sollevato il caso dello Spitex di Zurigo che invece avrebbe cercato di aggirare le direttive sul rientro da paesi a rischio.
Le regole sono quelle in vigore dallo scorso 6 luglio, per decisione federale, e la lista dei paesi ritenuti a rischio è ormai nota: include ad esempio la Serbia, il Kosovo e la Svezia. L'obbligo di quarantena però non è assoluto: l'ordinanza federale prevede delle eccezioni ad esempio per il personale sanitario. Ed è su questo aspetto che lo spitex zurighese avrebbe posto l'accento nel documento interno, anticipato dal giornale d'oiltralpe. Tra i motivi addotti: contrastare una carenza di personale. Un problema che negli spitex ticinesi non si pone "in misura così acuta, come nella situazione zurighese", spiega Stefano Motta, coordinatore dell'Associazione dei servizi di assistenza e cura a domicilio - Questo perché i nostri servizi sono relativamente grossi e hanno sufficiente personale per poter assorbire un'eventuale diminuzione di forza lavoro".
Nessuno finora, a conoscenza di Motta, si è recato in zone a rischio, e in ogni caso i collaboratori sono stati sensiblizzati. D'altra parte le riaperture degli scorsi mesi non si sono tradotte per ora in un aumento della mole di lavoro. Motta parla di una ripresa "lenta" legata anche alla ripresa delle attività in ambito ospedaliero. Prudenza, insomma, anche dalle famiglie. "Penso ad esempio alle cose semplici, come la doccia. In questo periodo anche le famiglie si sono riabituate a prendere a carico i propri famigliari".
Così come è rimasta per il personale degli stessi spitex l'abitudine di indossare obbligatoriamente mascherine, guanti e a mantenere un livello di attenzione molto alto seguendo persone anziane. "Siamo obbligati a fare una certa scorta di materiale protettivo", conclude Motta. Scorte da ultimare e stoccare entro fine agosto e che, da direttive cantonali, dovranno poter coprire un periodo di tre mesi.