La procuratrice pubblica Pamela Pedretti ha disposto il dissequestro della villetta di Stabio in cui, il 14 ottobre scorso, Nadia Arcudi fu uccisa dal cognato. Caduta l’ipotesi di una ricostruzione sul posto, nei giorni scorsi sono stati levati i sigilli dall’abitazione di Via Cava.
Pedretti ha tolto anche il divieto di cremazione della salma, che aveva ordinato in attesa di ricevere dall’Italia i risultati degli esami autoptici. La 35enne – hanno stabilito i patologi - è morta per asfissia, avvenuta attraverso un’azione di soffocamento con un contenitore impermeabile all’aria.
Ora non resta che aspettare la perizia psichiatrica disposta sul 42enne di Coldrerio, reo-confesso. Il rapporto (affidato al dottor Carlo Calanchini) dovrà stabilire se l’uomo sia affetto da turbe, e se i suoi eventuali problemi ebbero o no un ruolo nell’uccisione della 35enne.
Francesco Lepori
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