Ticino e Grigioni

Tamponi,"Ticino primo al mondo"

Il capo dell’Area medica dell’EOC Paolo Ferrari: “Simulazioni con USI e SUPSI su contagiosità (R0) la prossima settimana"

  • 29 marzo 2020, 20:10
  • Ieri, 19:39
02:58

CSI 18.00 del 29.03.2020 - L'intervista di Francesca Calcagno al capo dell'Area medica all'EOC Paolo Ferrari

RSI Info 29.03.2020, 19:57

  • TI-Press
Di: CSI-Calcagno/dielle 

In Ticino circa l'1,4% della popolazione è stato testato per il coronavirus. Poco? Tanto? Per cercare di capire ne abbiamo parlato con il capo dell'Area medica all'EOC Paolo Ferrari, cercando di fare chiarezza su quanto e come vengono effettuati gli esami in Svizzera. L'Ente ospedaliero cantonale, in un mese circa, ha effettuato 4'822 tamponi. L'85% del totale dei test effettuati, che in base a un calcolo puramente matematico sono dunque quasi 5'700.

Partiamo dal dibattito attorno alla politica del tampone. La popolazione ha l'impressione che vengano effettuati pochi test. È così?

“A oggi siamo a 13'621 tamponi per milione di abitanti, la Corea del Sud, che viene ‘promossa’ a leader mondiale per numero di tamponi è a 6'148 tamponi per milioni di abitanti, dunque la metà del Ticino. Per questo possiamo dire che in Ticino siamo primi al mondo”.

Avete un'idea di quante persone sono guarite, in Ticino e in Svizzera?

“Questi dati non esistono e penso che non saranno disponibili fino a quando l’epidemia non sarà terminata e si procederà a fare un esame a tappeto con le analisi del sangue, andando a cercare chi ha sviluppato anticorpi. Possiamo anche immaginare che ci sarà una fetta della popolazione che non ha avuto sintomi, o non ha ritenuto di averne, per cui non si è fatta testare, ma che in realtà si è fatta infettare dal virus”.

Proprio di questo genere di test ha parlato ieri il capo del servizio delle malattie infettive della Confederazione Daniel Koch. L'obiettivo - ha detto - è che vengano impiegati in futuro su larga scala per determinare l'immunità della popolazione. Professor Ferrari, cosa ne pensa?

“Sicuramente questi test potrebbero essere d’aiuto, ma sono un complemento e non sostituiscono il tampone. La questione è la fattibilità: bisogna poter dare accesso al test alle persone, il che presuppone andare in un centro a fare un prelievo di sangue che poi verrà analizzato. L’utilità dipende dunque da quante persone si riescono a testare.”

L'Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito, ancora in settimana, che testare a tappetto è l'unico modo per contenere il virus e immaginare di programmare un allentamento delle misure restrittive. Si possono già fare delle riflessioni in questo senso? In questo contesto state lavorando con USI e SUPSI tramite dei modelli già validati per altre epidemie, come la SARS.

“Sì, questo ci permette di vedere la capacità di una persona infettata di infettarne delle altre, questa proiezione/simulazione ci darà dei dati accurati di come questo indice R0 scende e io spero che, già nel corso della prossima settimana, avremo già dei dati che potremo mettere a disposizione delle autorità per fare alcune riflessioni su come e quando allentare le misure restrittive”.

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