“Lavorare nell'apparato amministrativo di un'azienda non significa automaticamente poter lavorare da casa”, spiega Piergiorgio Rossi direttore delle officine Ghidoni di Riazzino. Il motivo? “ci sono delle figure professionali che possono farlo – penso per esempio alla contabilità – altri sono più problematici. Noi per esempio ne abbiamo parecchi nell’elaborazione dell’offerta, che richiede l’allestimento di una documentazione e in questo caso è un po’ più difficile. È un lavoro che solo in parte può essere svolto da casa”.
Quindi – gli chiediamo - acquistare una stampante a un dipendente per farlo lavorare da casa è - per citare il criterio del consiglio federale - un onere sproporzionato per il datore di lavoro? “È una domanda fondamentale. – risponde Rossi – Il Consiglio federale è stato abbastanza grossolano nel definire il telelavoro. Detto questo, per stampare decine di pagine ci vogliono stampanti performanti. È difficile farlo da casa e poi sarebbe davvero un onere insopportabile.
Nella ditta orologiera Farone di Stabio 224 dipendenti su 230 toccano fisicamente qualcosa. E allora come fate? “Dove noi possiamo effettivamente seguire le disposizioni della Confederazione è nel gruppo responsabili della direzione, - spiega il direttore Angelo Piritore - dove le sei persone possono sostituirsi nelle competenze e di conseguenza a rotazione effettuare un paio di giorni di telelavoro in maniera da essere il meno possibile fisicamente in ditta”.
Per Danilo Gamboni, direttore della Gamboni Shop, una piccola ditta di Gordola di pavimenti e arredo casa il telelavoro è invece impossibile. “Forse certi lavori sì – spiega – ma altrimenti non possiamo farlo. Dobbiamo consultare sistematicamente dei classatori”. Ma far portare i classatori è proprio impossibile? “Non ho neanche valutato questa opzione. Non è solo la segretaria ad aver bisogno di questi classatori..” E così - per molte aziende - il nuovo provvedimento, rimane, almeno in gran parte, sulla carta.
Quando dunque il telelavoro è davvero obbligatorio? Come si definisce "un onere sproporzionato" per il datore di lavoro? Sul tema la RSI ha sollecitato il direttore della divisione dell'economia Stefano Rizzi.
CSI del 18.01.21; le considerazioni di Stefano Rizzi
RSI Info 18.01.2021, 19:12
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“Difficile dirlo – replica – sono arrivate delle indicazioni da parte della SECO all’attenzione delle aziende. Necessitano un ulteriore approfondimento. Per noi al momento si tratta di verificare soprattutto perché le persone sono presenti oppure no”.
Diventa dunque difficile oggi per chi fa i controlli dire a un datore di lavoro se sta sbagliando o meno. Il margine di interpretazione - lo abbiamo sentito anche nel contributo precedente è grande. E allora - le chiedo - l'acquisto della stampante è o non è un onore eccessivo?
CSI del 18.01.21; risponde Stefano Rizzi
RSI Info 18.01.2021, 19:15
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“Chiediamo alle aziende la massima attenzione, perché c’è un obbligo di telelavoro. Devo dire che generalmente da parte delle aziende la risposta è positiva. Anche con le associazioni economiche si lavora molto bene. Infine come detto da parte delle autorità ci attendiamo delle indicazioni più chiare su dove poter mettere qualche paletto”.
Telelavoro obbligatorio
Il Quotidiano 18.01.2021, 20:00