“Una sanatoria è arrivata con l’ingresso di un nuovo fiduciario autorizzato, che ha sostituito la (fiduciaria, ndr.) precedente uscente”. Sono le parole del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, che oggi, lunedì, ha risposto in aula a Bellinzona a un’interpellanza dei Verdi liberali, inoltrata per chiedere chiarimenti circa il caso delle presunte irregolarità riguardanti la Ticiconsult: la fiduciaria di Lugano aperta dal presidente dell’UDC nazionale Marco Chiesa e dal compagno di partito e consigliere nazionale ticinese Piero Marchesi. La vicenda aveva avuto eco mediatica dopo un’inchiesta del Tages-Anzeiger, secondo cui la ditta, per circa 14 mesi, ha operato senza avere in organico un fiduciario autorizzato, come invece prevede la legge.
Il caso è quindi approdato in Gran Consiglio già al primo giorno della seduta di ottobre. Il consigliere di Stato Gobbi ha letto una nota redatta dall’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario. Nota che spiega come “l’intervento dell’Autorità di vigilanza sarebbe giunto di lì a poco” e che, anticipandolo, “i rappresentanti della società, in particolare nella persona di Marco Chiesa, si sono fatti parte attiva per chiedere delucidazioni sull’applicazione della Lfid (la Legge sull’esercizio delle professioni di fiduciario, ndr) al loro caso concreto”.
Presso l’Autorità di vigilanza, prosegue la nota letta da Gobbi, “si sono tenuti due incontri per le spiegazioni del caso, con l’Autorità che mira in primo luogo a far sanare la posizione della società in questione”.
La sanatoria è quindi giunta, come detto, con l’ingresso di un nuovo fiduciario autorizzato. Nella presa di posizione si parla poi di un atteggiamento “collaborativo delle parti” in causa e anche della “volontà di conformarsi ai parametri vigenti nel nostro Cantone in ordine all’esercizio delle attività fiduciarie”
Gobbi, prima di leggere la nota, ha spiegato che l’Autorità di vigilanza sull’esercizio delle professioni di fiduciario è per legge autonoma e indipendente da ogni autorità amministrativa: per questo il Governo non ha preso posizione sul caso specifico.
Sul tema in Parlamento si è deciso di non procedere con una discussione generale. A livello politico, quindi, per ora la questione finisce qui.
L’Associazione mantello: “Un avvocato non basta”
“Ho avuto conferma di quello che abbiamo sempre sostenuto: ovvero che c’era qualcosa da sanare. È stato detto che ci sono stati degli incontri per trovare un sistema per sanare la situazione e che la sanatoria è stata conclusa quando è entrato il nuovo fiduciario”, ha poi spiegato alla RSI Cristina Maderni, presidente della Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari (FTAF), “i due presidenti hanno sempre spiegato che poiché all’interno c’era un avvocato, questa (la ditta, ndr.) poteva operare come fiduciaria”.
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Per asserirlo si basavano su una sentenza del Tribunale federale del 2011. Ma Maderni spiega ancora che: “Abbiamo riletto questa sentenza e non dice questo”.
“Per me questa conferma è arrivata anche oggi dal consigliere di Stato Norman Gobbi. Non è stata citata la presenza di un avvocato (nella fiduciaria, ndr.): o è stata sottaciuta o, come abbiamo sempre sostenuto, l’avvocato non basta”, ha dichiarato ancora Maderni.
“La situazione è stata sanata con l’entrata del nuovo fiduciario”, ha concluso la presidente della FTAF.
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