Ticino e Grigioni

Ticinesi amanti dei farmaci

Il cantone è quello dove se ne consumano di più e i motivi, secondo gli esperti, sono molteplici

  • 1 marzo 2019, 20:14
  • 22 novembre, 22:50
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La pillola va su

Il Quotidiano 01.03.2019, 20:00

Di: Quotidiano-BW/ludoC 

Il canton Ticino è passato, nel corso degli ultimi 25 anni, dall’essere la regione a più basso consumo di farmaci della Svizzera a quella dove se ne usano di più. Una persona su due (il 54,7%) consuma regolarmente farmaci e la statistica dice che a farlo sono più le donne rispetto agli uomini.

“In Ticino la popolazione è mediamente un po' più vecchia rispetto al resto del paese", spiega ai nostri microfoni il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini, aggiungendo: "Ci sono i progressi della medicina con i nuovi medicamenti e le nuove tecniche diagnostiche che fanno sì che le persone comincino a curarsi più precocemente”.

Ad essere usati maggiormente sono soprattutto gli antidolorifici: “Il paracetamolo, per esempio, è il primo medicamento che si usa per curare la febbre o i dolori ed è utilizzato molto spesso in ambito medico”, spiega Federico Tamò, portavoce dell’ordine ticinese dei farmacisti.

Dal TG

Un altro dato in aumento è quello di chi assume antidepressivi, sonniferi e sedativi. “Il Temesta, per esempio – spiega il vicepresidente dell’ordine dei medici, Nello Broggini – è un medicamento molto diffuso ma anche molto utile perché seda forme di ansia grandi o piccole, che si manifestano soprattutto nelle persone anziane”.

Per il farmacista cantonale, è però anche l’offerta a determinare l’aumento del consumo di farmaci: “Abbiamo 200 farmacie, un numero molto elevato rispetto alla media svizzera, anche se è vero che noi non abbiamo i medici dispensanti, e il numero di medici continua ad aumentare nonostante le moratorie: l’aumento dell’offerta è chiaramente un problema”.

Le farmacie, controbatte il portavoce Federico Tamò, “dispendano però i farmaci dietro prescrizione medica: non siamo noi a creare l’offerta. È vero che ci sono tante farmacie, ma rispetto al resto del paese sono più piccole: abbiamo una capillarità elevata ma che ci permette di essere vicini alla popolazione”.

Sono dunque i medici a prescrivere troppo? No, secondo il vicepresidente dell’ordine Nello Broggini: “Prescrivono il giusto, certo ci sono delle variazioni personali, da medico a medico, ma i medici non guadagnano sui farmaci che prescrivono”.

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