Elezioni federali 2023

Ticket sì o ticket no, un ballottaggio senza sorprese

Marco Chiesa e Fabio Regazzi hanno confermato il vantaggio del primo turno, la sinistra perde il seggio conquistato nel 2019 e il PLR deve attendere - Per l’UDC in Ticino l’unica soddisfazione di una domenica negativa

  • 19 novembre 2023, 17:07
  • 19 novembre 2023, 21:16
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Eletti come nelle previsioni

  • RSI
Di: pon

Marco Chiesa (UDC) e Fabio Regazzi (Centro) hanno vinto in Ticino l’elezione per il Consiglio degli Stati. Per il primo si tratta di una conferma, per il secondo invece di una riconquista del seggio perso nel 2019 da Filippo Lombardi (all’epoca PPD) a beneficio di Marina Carobbio per sole 46 schede. La costellazione favorevole di quattro anni fa non si è ripetuta; per la sinistra la missione di difendere con Greta Gysin la poltrona dell’attuale consigliera di Stato socialista era obiettivamente molto difficile. Il PLR ticinese, invece, dovrà attendere almeno un altro quadriennio per tornare ad avere un rappresentante alla Camera dei Cantoni che non gli era mai mancato per oltre un secolo in precedenza. L’ultimo rimane Fabio Abate.

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Greta Gysin non è riuscita a difendere il seggio della sinistra

  • tipress

Il risultato emerso sin dall’inizio dello spoglio domenica e consolidatosi con il passare dei minuti è in fondo quello più pronosticato, una conferma delle indicazioni già emerse al primo turno il 22 ottobre, anche se la partecipazione non ne ha risentito più di tanto: il 45,5% a fronte del 47,8% del 17 novembre di quattro anni fa. Ad Alex Farinelli sono mancati oltre 2’000 voti, a Greta Gysin più di 4’000 malgrado la compattezza dello schieramento rosso-verde dopo il ritiro di Bruno Storni. Amalia Mirante chiude la graduatoria con un seppur rispettabile 19% dei suffragi.

La reazione di Alex Farinelli alla sua mancata elezione

RSI Ticino e Grigioni 19.11.2023, 16:57

“C’era un ticket (fra Chiesa e Regazzi, ndr) e ha vinto”, ha dichiarato ai nostri microfoni Alex Farinelli, mentre per Fabio Regazzi la discussione sul ticket “è più un aspetto giornalistico”, per quanto “un’affinità sia innegabile” con il presidente dell’UDC. Certamente, la rappresentanza ticinese alla Camera dei cantoni rispetto alla scorsa legislatura si è spostata a destra e “sicuramente”, ha detto ancora Regazzi alla RSI, “non succederà più che in 6 votazioni su 10 i due voti ticinesi si annullino”.

La reazione di Fabio Regazzi alla sua elezione agli Stati

RSI Ticino e Grigioni 19.11.2023, 14:18

L’elezione di Marco Chiesa era considerata quasi scontata e le urne hanno ribadito il sostegno di cui gode. L’ha votato il 40% di quanti hanno espresso la loro preferenza, come nel 2019, ma allora i candidati fra cui distribuire i suffragi erano solo quattro.

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Marianne Binder-Keller ha conquistato un seggio per il Centro in Argovia, a scapito dell'UDC

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Il presidente ha in un certo senso salvato la baracca per l’UDC, in una domenica negativa per il partito vincitore il 22 ottobre. Gli altri quattro ballottaggi della giornata, infatti, si sono tradotti in altrettante sconfitte: quella in Argovia è costata un seggio, lasciato da Hansjörg Knecht e che Benjamin Giezendanner non è riuscito a difendere. A Soletta Christian Imark non ha approfittato dell’uscita di scena di Roberto Zanetti e il PS ha difeso la propria poltrona con Franziska Roth, prima “senatrice” solettese della storia.

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Trionfo per Tiana Moser a Zurigo

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A Zurigo, infine, forse la sconfitta più cocente: Gregor Rutz puntava al posto che per 40 anni era stato del PLR, ma malgrado l’appoggio dei vertici liberali-radicali nulla ha potuto contro la verde liberale Tiana Moser, dietro la quale si è compattato tutto il centro-sinistra. Segno che la base del PLR si è spaccata e non ha seguito unanime le indicazioni giunte dall’alto.

E per quanto formalmente indipendente, anche lo sciaffusano Thomas Minder appartiene a un’area politica vicina all’UDC, tanto che faceva parte del gruppo parlamentare democentrista. Dopo tre legislature deve dire addio al Consiglio degli Stati, battuto da Simon Stocker. Il PS sciaffusano non conquistava un seggio agli Stati da 32 anni.

A bocce ferme - quelli odierni erano gli ultimi ballottaggi - i democentristi risultano così indeboliti alla Camera alta: con 6 seggi saranno solo il quarto partito. Restano dietro al Centro, che con i due successi di oggi è salito a 15 e ha ulteriormente rafforzato il suo primato, al PLR (in calo a 11) e al PS (9), che è riuscito a compensare le poltrone perse in corso di legislatura dopo i ritiri di Christian Levrat e Paul Rechsteiner. Fra i battuti figurano anche i Verdi, rimasti solo in tre, mentre i Verdi liberali tornano agli Stati con un rappresentante e fa la sua comparsa, con Mauro Poggia, anche il Movimento dei cittadini ginevrini.

Il liveticker della giornata:

Marco Chiesa il più votato

Il Quotidiano 19.11.2023, 19:00

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