Il Covid-19 ha affondato letteralmente il turismo in Svizzera e anche in Ticino la situazione non è diversa. Se su scala nazionale il calo dei pernottamenti è del 62% (-2,1 milioni), per gli albergatori ticinesi la situazione non è molto diversa (-61%), con i posti letto disponibili a marzo occupati solo per il 13%, a fronte del 28% di dodici mesi prima.
L’Osservatorio turistico (O-Tur) dell’Università della Svizzera italiana evidenzia giovedì che in merito agli arrivi dall’inizio dell’anno la variazione mostra un calo del 35,2%, con una regressione dei turisti elvetici che sfiora l’82%, i tedeschi sono diminuiti dell’80,4% e gli italiani del 29,9%. Azzerati pure gli introiti, considerato che il ricavo medio per camera di aprile è stato di appena 6 franchi contro i 125 dello stesso mese 2019.
A soffrire sono in particolare gli alberghi più lussuosi, con la categoria 5 stelle che durante marzo ha perso l’84,7%, mentre i 4 stelle sono calati del 72%, tenendo conto che a livello di pernottamenti la variazione da inizio 2020 è stata del 26% complessivamente. In prospettiva del prossimo trimestre, O-Tur valuta un andamento delle prenotazioni pari al 5% di occupazione media a maggio contro il 58% dello stesso mese 2019. Tasso che sale al 10% per giugno (nel 2019 era di circa il 60%) e non va oltre il 16% di occupazione media a luglio, quando nel 2019 si sfiorava il 75%.
Crolla il turismo elvetico
Telegiornale 07.05.2020, 14:30
Notiziario delle 10.00 del 07.05.2020
RSI Info 07.05.2020, 13:40
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