Se in Svizzera nel periodo estivo si è registrato un aumento dei pernottamenti, non si può dire lo stesso per il Ticino. Le statistiche federali infatti parlano di un calo dell’oltre 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma come si dice, non si può fare di “tutta l’erba un fascio”. Nel Luganese, ad esempio, gli albergatori si basano su un sistema di rilevazione che permette di avere un quadro esatto dell’occupazione delle camere del settore alberghiero. “I due mesi di luglio e di agosto”, ha affermato ai nostri microfoni Federico Haas, vicepresidente di HotellerieSuisse Ticino, “sono andati bene. Sono stati due mesi operosi in cui si è registrata un’occupazione attorno all’80%”. Un po’ meno dello scorso anno, ma con cifre simili grazie a un leggero aumento medio del prezzo delle stanze.
Discorso diverso invece per Bellinzona, dove varie situazioni contingenti come, ad esempio, la chiusura parziale dell’A13, hanno avuto un impatto. Qui il calo è stato del 10%. Ma l’autunno sembra dare nuovo ossigeno, grazie agli eventi. “Sono grandi generatori di pernottamenti”, ha spiegato Michele Santini, direttore dell’Hotel Internazionale di Bellinzona, “basta osservare questo fine settimane con il Festival del corno delle Alpi, il Galà dei Castelli e Perbacco, la città è pienissima”. “Mi aspetto per settembre un ottimo dato”, ha dichiarato da parte sua Haas, “niente allarmi, lavoriamo bene nelle nostre strutture, accogliamo bene i nostri ospiti e i risultati arriveranno “.
Influencer inutili al turismo?
Telegiornale 08.09.2024, 20:00