Svizzera

I turisti svizzeri scappano dal caldo e vanno a nord

Le temperature record nel Mediterraneo costringono i vacanzieri a reinventare le loro abitudini estive

  • 1 agosto, 21:02
02:46

Sempre più turisti al nord

Telegiornale 01.08.2024, 19:35

Di: TG/RSI INFO 

Fa caldo in Svizzera, ma fa ancora più caldo nel sud dell’Europa da sempre meta preferita da chi durante le vacanze ha voglia di mare. Le temperature estremamente elevate in Grecia, Spagna e Italia stanno però spingendo molti turisti a cercare delle alternative più fresche e così sempre più persone scelgono di partire non più verso il Mediterraneo ma verso nord.

A Barcellona prendere il sole in spiaggia in questi giorni significa avere anche una buona resistenza al caldo, visto che le temperature massime sfiorano regolarmente i 40 gradi. Anche la Francia sta vivendo un’ondata di canicola, soprattutto al sud, ma anche a Parigi, atleti e spettatori delle Olimpiadi devono fare i conti con il caldo.

Da diverse estati molte destinazioni nel Mediterraneo registrano spesso temperature estreme. Tanto da spingere molti turisti svizzeri a cambiare abitudini. “Osserviamo due tendenze. Da una parte c’è chi non rinuncia al mare ma ci va in autunno, dall’altra il nord Europa sta diventando sempre più popolare“, afferma Martin Witter, presidente della Federazione svizzera viaggi.

Tendenze confermate anche dalle principali agenzie di viaggio elvetiche, in particolare da chi è specializzato nell’offerta di vacanze in Scandinavia, come Kontiki: “Osserviamo un aumento da diversi anni. Quest’estate abbiamo una crescita a due cifre, il che ci fa ovviamente molto piacere“.

Un boom che non si spiega soltanto con le temperature più fresche. Chi sceglie il nord lo fa anche perché cerca natura e tranquillità. Qualcosa però sta cambiando secondo Witter: “Le compagnie aeree hanno capito in fretta che c’è maggiore richiesta per queste destinazioni, hanno aumentato l’offerta, e più offerta vuol dire più prenotazioni“.

Più turismo però implica anche degli effetti indesiderati, come luoghi sovraffollati e un aumento dei prezzi, conclude Bruno Bisig direttore di Kontiki.

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