Il 60enne direttore e la 44enne vicedirettrice della casa per anziani Tusculum di Arogno, arrestati giovedì poiché sospettati di aver sottratto a proprio favore denaro della Fondazione, hanno cominciato a fornire la loro collaborazione agli inquirenti fin dal primo interrogatorio. Messi di fronte ad una prima serie di operazioni sospette riguardanti alcune decine di migliaia di franchi, hanno spiegato il loro agire.
L’inchiesta è stata avviata sulla base di una segnalazione, non partita dalla Fondazione che si costituirà accusatore privato. Li vede accusati dal procuratore pubblico Andrea Balerna di appropriazione indebita, amministrazione infedele, falsità in documenti e truffa. L'inchiesta ora dovrà stabilire a quanto ammontano esattamente gli ammanchi e da quanto tempo si protraevano.
Gli arresti sono scattati in due momenti differenti. La prima ad essere stata fermata è stata la vicedirettrice, che si trovava nella casa anziani Luigi Rossi di Capolago. Poi, verso le 14.00, è toccato al direttore che invece si trovava alla casa di Arogno dove sono stati sequestrati anche diversi bilanci e altro materiale contabile.
L’intervento della polizia è giunto come un fulmine a ciel sereno per i vertici della Fondazione. Riponevano piena fiducia nel direttore "da oltre 20 anni in carica, nonché persona molto nota nell’ambiente", ha spiegato alla RSI il membro del consiglio Lorenzo Medici, che dell’ente è anche il patrocinatore.
Diem/CSI/Quot