Ticino e Grigioni

Un’annata viticola “ibrida”, ma di qualità

La maturazione dell’uva è in leggero ritardo - Si stima un raccolto nella media cantonale di 55’000 quintali (o leggermente superiore) - Il bilancio di Federviti

  • 30 agosto, 15:10
  • 2 settembre, 10:06
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Vendemmia 2024, raccolto nella media

Il Quotidiano 30.08.2024, 19:00

  • Tipress
Di: Pa.St. 

Dopo la siccità del 2022 e le piogge del 2023, in Ticino l’annata viticola 2024 è stata caratterizzata da una situazione ibrida: forti piogge durante la primavera e precipitazioni quasi assenti nel periodo estivo, secondo il bilancio reso noto venerdì dalla Federazione dei viticoltori della Svizzera italiana (Federviti).

Ora i viticoltori si preparano dunque per la vendemmia, che per i rossi inizierà dopo il 22 settembre. Si registra un leggero ritardo di maturazione delle uve, ma la situazione non è straordinaria, come si legge in una nota. E si stima che il raccolto finale sarà nella media cantonale di 55’000 quintali, se non leggermente superiore.

In questi mesi i viticoltori hanno quindi fatto i conti innanzitutto con le condizioni meteorologiche, che sono appunto state definite come ibride. E hanno richiesto molto impegno, per la necessità di maggiori interventi nei vigneti e sulle piante “per prevenire, o perlomeno contenere, i focolai di malattie fungine”. Con successo, in quanto nella maggior parte dei casi i trattamenti hanno avuto risultati positivi.

Le riserve idriche formatesi durante il periodo primaverile hanno inoltre compensato la successiva assenza di precipitazioni, e i danni di grandinate e gelate sono stati molto localizzati e diseguali all’interno delle zone colpite. C’è tuttavia chi avrà “ripercussioni anche negli anni a venire” ha affermato Davide Cadenazzi, presidente di Federviti.

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La minaccia del coleottero giapponese

Anche quest’anno i viticoltori hanno avuto a che fare con il coleottero giapponese, in particolare nel Sottoceneri. La sua presenza è “sempre più preoccupante”. La federazione osserva che la diffusione e la minaccia dell’insetto ben presto non sarà più limitata al solo Ticino, ma riguarderà l’intero settore agricolo svizzero e quello viticolo in particolare.

Restano poi consistenti i danni da selvatici, ungulati e volatili. Su questo fronte Federviti è però ottimista per gli effetti della caccia estiva al cinghiale e invita a proseguire con tale provvedimento.

Fatto sta che, in conclusione, Federviti prevede anche per questa vendemmia “una buona qualità”.

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