Un'annata come questa per l'agricoltura non si vedeva da trent'anni. Lo assicura Marco Bassi, direttore della Federazione ortofrutticola ticinese. La merce è poca e di bassa qualità a causa della tanta pioggia caduta a luglio e della grandine che hanno praticamente azzerato la produzione in campo aperto nel corso dell'estate. In agosto, sottolinea Bassi, praticamente di merce dai campi non ne arrivava più.
Le conseguenze si fanno sentire ancora adesso: quasi i due terzi di quanto è stato piantato nei campi viene buttato. Si è salvato qualcosa nelle serre, ma anche qui quantità e qualità del raccolto hanno risentito del brutto tempo.
Se normalmente in Svizzera si producono abbastanza carote, patate e cipolle per soddisfare le richieste del mercato, quest'anno bisognerà importarne in grandi quantità, così come verze, cavoli e insalate.