Ticino e Grigioni

"Un cammino di pace è sempre possibile"

In occasione del Natale Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, invita a scoprire "la bontà che c'è in ogni uomo"

  • 24 dicembre 2022, 19:58
  • 20 novembre, 14:09
04:55

I pensieri di Alain De Raemy

Il Quotidiano 24.12.2022, 20:00

  • Tipress
Di: Quot 

Augurare buon Natale per iniziare a migliorare le cose. È l'auspicio dell'amministratore apostolico Alain de Raemy (chiamato a gestire la Diocesi di Lugano, scossa pure dalle dimissioni del suo Vescovo) a conclusione di un anno difficile, con la guerra in Ucraina ancora in corso e i prezzi in aumento, che colpiscono di più, ovviamente, le persone che già sono in difficoltà.

Anche dal punto di vista emotivo sono stati mesi intensi, con il conflitto che ha portato anche vicino a noi la sofferenza di molte persone. Ma la prima domanda è su come sta il suo predecessore, don Valerio Lazzeri. "So che vive bene questo momento, che per lui è di transizione nel proseguire la sua vita al servizio della Chiesa. Penso che lo viva con fiducia e con Fede".

Il sentimento di chi ne ha raccolto il testimone resta di sorpresa: "Sono sorpreso di trovarmi qui e la sorpresa continua tra chi non si aspettava la rinuncia del vescovo Valerio e poi l'arrivo di un vescovo dal nord. Tutti sorpresi, ma è bello trovarci con qualcosa in comune", dice con il sorriso l'amministratore apostolico

E con questo spirito, il romando Alain De Raemy, ha iniziato ad ascoltare. "La realtà in Ticino - dice - è un grande mosaico e mi mancano ancora tanti pezzi".

Un pezzettino di questa realtà, è la disaffezione dei fedeli. Meno visibile in questi giorni di festa, ma poi le chiese torneranno a spopolarsi fino a Pasqua. "Non basta essere in chiesa e aspettare che la gente ci venga. Bisogna essere presenti nella società e andare dove la gente sta. Non aver paura di perdere tempo. Anche in un bar o in strada. Essere presenti, ma non solo il parroco. Tutti i cristiani hanno un dovere di testimonianza nel quotidiano".

Un 2022 difficile con la cronaca a riferire di comportamenti scorretti e malversazioni all'interno della Chiesa. E poi la penuria. Che tocca, tutti, cittadini e aziende alle prese con costi al rialzo. Anche la Diocesi di Lugano e le parrocchie sono costrette a fare i conti con bilanci in rosso.

"Mi sembra che siamo in un momento di transizione - dice monsignor Alain de Raemy -. Esisteva un modo economico di finanziamento che sta cambiando. Ci sono nuove realtà che possono essere sfruttate, ma non subito. Siamo in un periodo di transizione che sarà difficile, ma ci sono delle prospettive".

Generosità e accoglienza, l'anno trascorso è stato anche questo. Molti hanno teso la mano. Ma non è sempre andata così, non tutti i profughi beneficiano o hanno beneficiato in passato delle stesse attenzioni.

"Io capisco che è più facile accogliere chi assomiglia più al nostro modo di essere e di fare. Quando arriva una persona con una cultura diversa è sempre una sfida più grande. Ma quando uno entra in questa sfida, vede che è anche a vantaggio nostro di accogliere diversità". Se uno, continua l'amministratore apostolico, ha il privilegio di vivere il Natale in famiglia, "guardi al presepe e a tutto quello che è accaduto. Per essere attento alle persone che proprio nel giorno della tradizionale festa non stanno in famiglia, non hanno famiglia, litigano, soffrono, sono in ospedale o in prigione, sono rifugiati. Tutto questo va percepito, per poi fare un gesto verso chi ne ha bisogno".

E là dove c'è sofferenza, un augurio può iniziare a cambiare le cose. "Quando uno fa gli auguri di Natale esce fuori il meglio di sé. È il momento buono per scoprire che nell'uomo c'è sempre una bontà da andare a ricercare. Per l'umanità c'è sempre la possibilità di trovare un cammino di pace".

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