Il prezzo del foraggio è salito, così come quello dei concimi e della benzina e chi produce formaggio sugli alpeggi ticinesi ne risente e i cinque centesimi di aumento per ogni chilo di latte prodotto non basterà a coprire l’aumento dei costi. La Società ticinese di economia alpestre (STEA) ha quindi invitato tutti i produttori ad aumentare il prezzo del formaggio d’alpe di un franco al chilo.
Il presidente della STEA, Valerio Faretti, riconosce che ora bisognerà vedere se la grande distribuzione e i rivenditori andranno incontro agli alpigiani ma sottolinea che a nord delle Alpi sono già quasi due anni che i prezzi vengono aumentati gradualmente. La società spera che i consumatori capiscano e condividano lo sforzo in più richiesto dal settore che ogni anno produce 380 tonnellate di formaggio.
La siccità, che aveva creato molti timori a inizio stagione, ora preoccupa meno, ma la mancanza di acqua resta un tema che dovrà essere affrontato, cercando nuove sorgenti o collegando diversi alpeggi.