Si è rinnovata una tradizione ultracentenaria, quella della distribuzione del pane di Sant’Antonio, che quest’anno è ripartita dalla masseria di Cornaredo anche grazie alla collaborazione con il dicastero cultura e le scuole cittadine che hanno effettuato una ricerca storica sul tema delle donazioni e che materialmente hanno anche fatto il pane. Divertendosi e riflettendo.
È una storia singolare quella del Legato Somazzi, il cappellano della chiesa di Santa Maria dell’Ospedale di Lugano, il primo ospizio cittadino che risale al 1200, e che sorgeva un tempo dove oggi si trova Via della Posta. Animato da sincero spirito cristiano di carità verso i più bisognosi con cui era quotidianamente in contatto, volle disporre il legato annuo perpetuo che prevedeva la distribuzione delle pagnotte.
“Somazzi era una persona molto particolare - ha spiegato Luigi Di Corato, direttore della Divisione Attività culturali della Città di Lugano - perché ha svolto la sua missione all’ospedale, quindi si è occupato sempre dei poveri. Era un sacerdote e la sua vocazione è stata una vocazione profonda a servizio degli ultimi”. Nel suo testamento destinò una somma ingente del suo patrimonio alla distribuzione del pane per i poveri. Come detto, il gesto non perde il suo significato e rilancia “un momento di riflessione - come riferito da Di Corato- su una povertà che è in continuo aumento e anche in un Paese molto privilegiato come il nostro”.