Tutto il cantone si è stretto attorno a Marco Borradori dopo la sua scomparsa che ha generato un’ondata emotiva e un lutto vissuto in maniera collettiva.
Francesca Rigotti, filosofa e docente all’Università della Svizzera italiana, vede un riflesso di un momento storico in cui i riti sono scomparsi e se ne sente il bisogno: celebrare nascite, matrimoni e morti, e farlo in maniera collettiva.
Un’altra chiave di lettura, secondo la filosofa, ha a che fare con la spettacolarizzazione della politica e dei media, oltre al momento particolare all’interno della pandemia che stiamo vivendo. Avendo poche possibilità di incontro e scambio diventa il media stesso o il social network il luogo di aggregazione, oppure partecipare tutti assieme a un evento, per vedersi in qualche modo.
Un rito collettivo catartico, secondo Rigotti, che aiuta a superare la tragedia vivendola uniti.