Ticino e Grigioni

Un ticinese su tre riceve il sussidio per la cassa malati

Nel 2022 sono stati versati 335 milioni di franchi. Cifra destinata a crescere dopo l’ennesimo aumento dei premi

  • 29 settembre 2023, 05:51
  • 29 settembre 2023, 07:51
Non di solo consumo sanitario è fatto il premio

Non di solo consumo sanitario è fatto il premio

  • Tipress
Di: QUOT/Red. MM

Che cosa fare quando non si riesce a pagare il premio di cassa malati? Nel 2022 sono state oltre 39’000 le richieste gestite dall’Istituto delle assicurazioni sociali, in aumento rispetto al 2021. E per il 2023, vista la nuova stangata, se ne attendono ancora di più. Tocca però ai cittadini fare richiesta.

È quasi un istinto: dopo la stangata si cerca di correre ai ripari. Gli strumenti in mano agli assicurati sono pochi. Il più diffuso è il cambio di cassa malati. Poi c’è un ampia fetta di popolazione che ha il diritto di chiedere la riduzione dei premi, la cosiddetta RIPAM. Il dato del 2023 indica che sono circa 110’000 i beneficiari, il che equivale a centinaia di milioni di franchi pagati dallo Stato. Nel 2022 sono stati 335 milioni.

“Tutte le persone che beneficiano di prestazioni complementari, di assistenza, di altre prestazioni sociali vengono automaticamente assoggettate a questo diritto, quindi non devono nemmeno fare domanda. Ricevono automaticamente il 100% del premio che dovranno pagare, mentre invece le persone che hanno beneficiato l’anno precedente del sussidio ricevono già in primavera una lettera da parte nostra nella quale li invitiamo a rinnovare la richiesta in modo da poter anticipare la procedura di pagamento. Chi invece non ha mai beneficiato di questa prestazione può farne richiesta semplicemente andando sul nostro sito IAS, dove si trova un modulo online, che si può facilmente compilare. E poi risponderemo che cosa serve, che cosa è necessario fornire come informazione per poter calcolare individualmente l’eventuale diritto a questo sussidio”, spiega Sergio Montorfani, direttore IAS.

In altri cantoni c’è una sorta di automatismo nell’erogazione del sussidio, che è legato direttamente alla tassazione. “Però questo può avere vantaggi e svantaggi perché i dati fiscali sono sempre vecchi, non corrispondono alla situazione attuale. Quindi per qualcuno può essere penalizzante, gli viene negato un diritto malgrado magari nel frattempo abbia perso il lavoro, o gli sono nati due figli. Mentre invece il nostro sistema, per quanto sia più complesso, è molto sociale, molto generoso, ma richiede un’abbondante raccolta di informazioni per fare un calcolo preciso”, dice Montorfani.

Per far valere un diritto è necessario informarsi. In questo senso le cinque pagine di spiegazione che si trovano sul sito dell’Istituto delle assicurazioni sociali, è oggettivamente di difficile comprensione. “Siamo perfettamente coscienti che il sistema è complesso e quindi è difficile da spiegare. Non è necessario conoscerlo tutto per fare richiesta. Ed è anche per questo che quest’anno abbiamo introdotto un nuovo volantino, molto semplice che abbiamo distribuito anche ai Comuni in modo che anche le persone che hanno difficoltà a leggere le istruzioni possano sapere come comportarsi per verificare se hanno diritto. Dopodiché la richiesta si fa in modo molto semplice. Viene fatta da un terzo della popolazione, quindi si riesce”, sottolinea Montorfani.

I sussidi per la cassa malati sono uno strumento che è di competenza anche della politica. E la manovra di rientro che sarà presentata nelle prossime settimane ci dirà come verrà affrontato il tema.

Cassa malati, è l'ora dei sussidi

Il Quotidiano 28.09.2023, 21:15

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