La morte del 28enne che la mattina del 7 maggio 2014 è stato trovato senza vita alla clinica dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale è approdata in aula penale. Alla sbarra, in Pretura penale, quattro medici, imputati di omicidio colposo. Ciò poiché, per il procuratore pubblico Zaccaria Akbas, sono responsabili del decesso avvenuto per somministrazione eccessiva di farmaci e per insufficiente frequenza di controlli. Una tesi decisamente respinta dalle difese dei quattro (tre non più attivi nella struttura di Mendrisio) secondo le quali il giovane ha assunto i medicamenti di nascosto e di propria iniziativa. Solo così, sostengono, si può spiegare l'enorme quantità di psicofarmaco trovato dall'esame tossicologico nel corpo della vittima.
Il processo riprenderà venerdì mattina. Il procuratore pubblico dovrebbe confermare la pena richiesta nel decreto d'accusa, 24'300 franchi divisi in 90 aliquote giornaliere, sospese con la condizionale. Le difese si batteranno invece probabilmente per il proscioglimento dei loro assistiti da ogni responsabilità nella tragica morte di un giovane che, in aula, un ex caposervizio ha definito "il paziente più difficile in 30 anni di carriera".
CSI/Bleff/Diem