Inchiesta

Una fondazione davvero “green” a Chiasso?

Aveva sede in Ticino, prometteva l’impiego di fondi per la riforestazione ma è stata sciolta per “mancanza di mezzi finanziari”

  • 05.04.2024, 07:10
  • 09.06.2024, 13:03
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Un'immagine d'archivio della deforestazione della foresta Amazzonica

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Di: Emiliano Bos – Cellula Inchieste RSI  

Tutto inizia il 20 febbraio 2020. In un hotel a Cavenago, lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia. Quel giorno è presente anche un fiduciario ticinese in occasione del lancio di una “sottoscrizione” da parte di una piattaforma internazionale di raccolta fondi. In una sala di questo modesto albergo in Brianza arrivano alcune decine di persone. Lo schema viene presentato dai promotori: un versamento mensile, secondo un modello piramidale. Il tutto edulcorato in versione ambientalista: si “investono” 60 euro al mese per riforestare il pianeta, incassare qualche commissione e ottenere sconti in strutture convenzionate. “Chiunque aderisce alla nostra membership mensile, riceverà immediatamente vantaggi, iniziando da sconti in hotel. Esempio pratico: pago 60 euro ricevo 75 euro di sconto” promette in un video su youtube uno dei promotori della piattaforma “Planet Impact”, con sede a Malta. Il suo volto non è nuovo: è uno dei tre fratelli italiani già coinvolti in iniziative al limite della frode negli anni precedenti, tra cui il caso delle criptovalute “One Coin”. Per quella vicenda, i tre fratelli risultano tuttora sotto processo in Italia – come ha confermato alla RSI la Procura di Bolzano.

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Poca trasparenza, chiude una fondazione ticinese

SEIDISERA 04.04.2024, 18:39

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Da ranger a guardiani, fino a leggende ed eroi. Sono i titoli assegnati nello schema piramidale mostrato da Planet Impact nelle sue presentazioni su youtube

“Ranger” e “leggende” del pianeta

Nell’albergo in Brianza quel giorno si accende l’entusiasmo per spegnere il surriscaldamento della terra: mettere mano al proprio portafogli può salvarci dal climate change. L’invito ai presenti è chiaro: più soldi si raccolgono tra amici e conoscenti, più elevato è il grado di difensori dell’ambiente e di commissioni che si incassano. Lo schema di “Planet Impact” – in base al denaro versato – promette l’attribuzione di titoli dal grado di “ranger” a quello di “guardiano” per ambire addirittura al livello di “eroi” e “leggende”. Il tutto annacquato in salsa greenwashing: salvare la foresta pluviale in Brasile e intascare qualche guadagno con l’aggiunta degli sconti. 

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“Un grande problema, una grande opportunità” è una delle immagini usate da Planet Impact nella sua promozione

Da Malta all’Amazonia passando per il Ticino

Il fiduciario ticinese presente nell’hotel di Cavenago è il presidente di una Fondazione con sede a Chiasso, presso la fiduciaria di cui egli stesso è titolare. Nello statuto, la Fondazione dichiara tra i suoi fini di voler “contribuire al rallentamento dei fenomeni di deforestazione e disboscamento in ogni parte del mondo” e la “sensibilizzazione del maggior numero di persone circa le cause dei cambiamenti climatici”.

Ai presenti alla riunione del febbraio 2020 viene spiegato – come poi ripetuto anche in diverse lingue in una serie di video on-line – che il 40% delle somme raccolte con lo schema piramidale verrà gestito da questa Fondazione in Svizzera. Che in una slide alla presenza del suo presidente - in quell’hotel di Cavenago - viene definita “la cassaforte”.

Il legame tra “Planet Impact” e la Fondazione con sede a Chiasso è indicato nello Statuto, laddove si parla della predisposizione di materiale didattico e illustrativo sul tema ambientale attraverso la piattaforma “Planet Impact Academy”, collegata alla stessa società di Malta (“Planet Impact”) che gestisce l’intera raccolta di fondi da 60 euro al mese.

Ma come nasce questa Fondazione con sede a Chiasso?

Coincidenza con Leonardo di Caprio

Il 2 luglio 2019 a Los Angeles viene annunciata la creazione della fondazione “Earth Alliance”, promossa dalla star Leonardo di Caprio con altri soggetti impegnati nella difesa del pianeta.

Meno di un mese dopo, una Fondazione con nome del tutto simile ma senza ovviamente alcun collegamento con quella americana, viene costituita e poi registrata presso l’Ufficio del Registro di Commercio del Canton Ticino. Forse una coincidenza, visto che le ricerche sul web – spesso – intrecciano i nomi delle due fondazioni. O forse è un’abile mossa di marketing, perché digitando il nome della neo-costituita fondazione di Chiasso rimbalzano subito dai motori di ricerca pagine di progetti ambientali e donazioni milionarie. Ovviamente riferite all’ente creato dal divo hollywoodiano e non a quello allestito da un anonimo fiduciario ticinese e dai suoi due soci. Che comunque di marketing se ne intendono parecchio: pur non avendo alcun legame né col territorio svizzero né con l’impegno a favore della causa climatica, sono entrambi molto attivi proprio in ambito commerciale. Dagli atti pubblici disponibili, uno risulta essere - in quel momento - un manager residente a Dubai, responsabile in Medio Oriente di una nota marca sportiva. L’altro un tedesco esperto in multilevel marketing residente in Baviera.

Sodalizio con personaggi discutibili

Promesse mirabolanti: ricchi e sostenibili, assicurano i tre fratelli italiani nell’ennesimo video on-line. In sei mesi – promettono i promotori della raccolta fondi nelle slides mostrate nell’albergo sull’autostrada Milano-Venezia – sarà possibile “guadagnare 51’500 euro e assicurare la riforestazione di 26 chilometri quadrati”. Un vero guadagno per sé e per il pianeta.

Ma perché un fiduciario ticinese associa la propria Fondazione a personaggi discutibili, già noti per iniziative analoghe sfociate in inchieste della magistratura in Italia?

Il vantaggio, in apparenza, sembrerebbero ottenerlo proprio i fondatori del sistema di sottoscrizioni mensili. Nelle loro presentazioni, “Planet Impact” esibisce la collaborazione con la Fondazione di Chiasso come una sorta di “brand” di affidabilità e credibilità. 

Uno dei tre fratelli promotori della raccolta di denaro, in un video su youtube a proposito della Fondazione che avrebbe gestito questi fondi afferma: “Non puoi credere a nessuna banca, alla fine le banche ti imbrogliano sempre. Però se hai lo Stato svizzero che controlla una Fondazione non profit…è impossibile che vada male. Tutto quello che noi raccogliamo, pagate le commissioni, il 40% va lì, in questa Fondazione. È sicuramente sicuro”.

Lo “Stato svizzero” – in effetti – effettua la sorveglianza sulla Fondazione di Chiasso attraverso l’Autorità di vigilanza del Dipartimento federale dell’Interno, organismo di monitoraggio sulle fondazioni che operano a livello nazionale o internazionale.

Alla domanda della RSI sul motivo di una collaborazione con lo schema di raccolta fondi “Planet Impact”, il presidente della Fondazione di Chiasso ha risposto via mail: “Planet Impact non è la Fondazione. Riguardo Planet Impact e/o i loro ’fondatori’ (chiunque essi siano), non desidero alimentare alcuna speculazione con informazioni per le quali non sono depositario”. Sul sito della Fondazione di Chiasso - ora non più disponibile on-line – campeggiava la scritta: “La trasparenza è la nostra etica”.

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La trasparenza è la nostra etica - Questa la scritta che campeggiava sul sito della Fondazione di Chiasso, ora non più on-line

Poca trasparenza, domande senza risposta

Malgrado gli slogan sulla trasparenza, la dirigenza della Fondazione non ha fornito risposte a domande circonstanziate. Il 15 gennaio 2024 l’Autorità federale di vigilanza ha deciso lo scioglimento della Fondazione, che era stato chiesto dai suoi stessi dirigenti. Il motivo? “La Fondazione adduce che per mancanza di mezzi finanziari il fine non può più essere conseguito”, si legge nel documento dell’Autorità Federale di vigilanza sulle fondazioni, di cui la Cellula inchieste RSI ha ottenuto copia.

Il capitale iniziale di questa Fondazione senza scopo di lucro era di 50’000 CHF. Non è noto se a questa somma si siano mai aggiunti eventuali importi provenienti dalle raccolte attraverso la piattaforma “Planet Impact” (con le sottoscrizioni da 60 euro al mese).

Come è stato speso il capitale iniziale? Lo statuto della Fondazione di Chiasso prevedeva l’acquisto di terreni e lotti per ripiantare alberi. Non solo, ma anche “premi in denaro” a cosiddetti “ambasciatori onorari” selezionati dalla stessa fondazione, per esempio.

Colpa del Covid? E gli alberi?

Per quale motivo la Fondazione non ha più mezzi finanziari? Il presidente della fondazione – via mail – sostiene che non sia stata sciolta per mancanza di risorse: “I mezzi finanziari a disposizione della Fondazione sono stati utilizzati unicamente per il perseguimento del proprio scopo”. A suo dire, la collaborazione con la piattaforma “Planet Impact” è stata sospesa a causa del Covid. E quindi non era più possibile raggiungere lo scopo della fondazione.

In diverse mail, la RSI ha chiesto se e quanti alberi la Fondazione abbia piantato, e dove. Il presidente si è limitato a confermare che gli sforzi della Fondazione nella riforestazione “oltre che nell’importo di denaro ivi destinato, sono misurati in ettari di foresta e comprendono anche la tutela dalla deforestazione”.

Quanti alberi? Quanti ettari? Dove? Nessuna risposta. Il presidente afferma di aver sottoposto all’Autorità di vigilanza una rendicontazione “sia quantitativa che qualitativa, volta dunque alla puntuale verifica tanto di ogni movimentazione finanziaria che poi dell’ineccepibile perseguimento degli scopi della Fondazione”.

Al momento dello scioglimento una quota residua del capitale iniziale – non quantificata - è stata devoluta a un ente. Stando a documenti ottenuti dalla RSI, si tratta di una Fondazione attiva nella difesa “del patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico della regione del Mendrisiotto”. Ultimo dettaglio: da informazioni disponibili pubblicamente, si apprende che a metà febbraio questo ente ha sostituito il proprio ufficio di revisione. Adesso si affida a una fiduciaria di Chiasso: la stessa del presidente della disciolta Fondazione, da cui ha ricevuto il capitale residuo.

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Fondazioni: l'importanza di vigilare

SEIDISERA 04.04.2024, 18:43

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