Una mozione interpartitica affrontata negli scorsi giorni dal Consiglio comunale di Bellinzona vorrebbe far diventare la città un esempio da seguire in Ticino sulle modalità di richiesta ed attuazione dell’abbattimento di barriere non solo architettoniche. Il testo propone di coinvolgere direttamente le persone diversamente abili, che chiedono di essere attori e non solo spettatori sui processi decisionali che li riguardano affinché si possano meglio raggiungere traguardi legati anche all’integrazione e all’inclusione.
Una proposta in tre punti
La consigliera comunale dell’Unità di sinistra a Bellinzona e prima firmataria, Michela Luraschi, a SEIDISERA ha spiegato alcune caratteristiche di questo progetto in occasione del 3 dicembre, Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Dapprima ritiene sia necessario designare un referente all’interno dell’amministrazione comunale che funga da persona di riferimento per l’esterno, quindi per la cittadinanza, ma anche all’interno dell’amministrazione comunale. In secondo luogo va inoltre definita una strategia pluriennale che contenga idee, proposte, strategie e visioni del Municipio nell’ambito del tema dell’accessibilità della disabilità. E il terzo punto è quello di coinvolgere direttamente le persone che sono toccate da una situazione di disabilità, oppure le loro famiglie o le persone che le possono rappresentare.
Rivendicazioni chiare, queste, appoggiate pure da Pro Infirmis. Per il direttore cantonale Danilo Forini, tramite questa mozione Bellinzona avrebbe l’opportunità di diventare un Comune faro all’interno del Ticino e fungere da esempio come città che punta sull’accessibilità. In prima linea nel sostenere questa proposta c’è anche il Team Ticino accessibile, formato da un gruppo di sei ragazze con disabilità, nato poco più di un anno fa. La questione dell’inclusione, spiegano, è molto spesso mediata da persone senza disabilità che non possono capire fino in fondo il perimetro del tema.
Non vogliamo essere chi porta il problema, ma delle persone con le quali guardare insieme alle soluzioni
Team Ticino Accessibile
Per Forini la strada da fare è ancora lunga malgrado una situazione che in Ticino ed in Svizzera reputa in continuo miglioramento. L’impressione è però che ci voglia veramente un cambio di passo: “Nel 2024 per esempio scade il termine imposto dalla Legge federale sulle persone con disabilità che imponeva a tutti i mezzi di trasporto di essere accessibili. Gli obiettivi non sono stati raggiunti - precisa il responsabile di Pro Infirmis - Attualmente si calcola che in Svizzera solo tre stazioni su cinque sono accessibili e quindi è un po’ l’emblema della situazione. Si sta lavorando, si sta andando nella direzione giusta, ma i tempi risultano sempre molto più lunghi di quanto si auspicherebbe”.