In gennaio – si è appreso lunedì – una paziente della Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio sarebbe stata stuprata da un altro ospite della struttura. Il 18enne ticinese è stato rinviato a giudizio, e comparirà presto alla sbarra.
Quella sera i due si diedero appuntamento nella camera di lei, per fumare insieme una sigaretta in bagno. Il giovane avrebbe approfittato dell’occasione per violentare la donna, incapace di opporsi anche perché, come lui, sotto l’influsso di medicamenti.
Sulle prime la presunta vittima non disse nulla. Parlò comunque nel giro di poco, rivolgendosi a un’infermiera. Di qui l’avvio dell’inchiesta, durante la quale ha sempre mantenuto la stessa versione. Il 18enne, in carcere da allora, continua però altrettanto fermamente a respingere ogni addebito. Il rapporto ci fu, ma avvenne – sostiene – in maniera consenziente.
Il processo, che si terrà nella seconda metà di ottobre, sarà dunque indiziario. L’accusa chiederà una pena compresa tra i due e i cinque anni, per il reato di violenza carnale. A presiedere la Corte delle Assise Criminali sarà il giudice Mauro Ermani.
Da notare che la perizia psichiatrica condotta sul giovane non ha ravvisato alcuna scemata imputabilità. Sarebbe invece presente un rischio di recidiva.