Ticino e Grigioni

V-day in Ticino: "bilancio positivo"

Sono 1'950 le dosi di vaccino distribuite in questo primo giorno di vaccinazioni dichiara alla RSI il direttore del DSS Raffaele De Rosa

  • 4 gennaio 2021, 20:06
  • 22 novembre, 17:52
03:46

CSI 18.00 del 4.1.2021 - L'intervista di Francesca Calcagno

RSI Info 04.01.2021, 19:21

  • Ti-Press
Di: CSI - Red.MM 

"Le persone vaccinate stanno bene, e anche riguardo al numero di vaccinazioni si è andati molto più in fretta di quanto preventivato: 1'950 le dosi distribuite". È quanto dichiarato ai microfoni della RSI dal direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), Raffaele De Rosa, dopo la prima giornata di vaccinazioni.

Residenti e personale delle case per anziani, over 85 e personale sanitario attivo negli ospedali covid sono i primi a essere vaccinati. In Romandia gli insegnanti, o almeno una parte di loro, chiedono che, una volta terminata la campagna sui più vulnerabili e nel settore medico, tocchi a loro essere vaccinati, come avverrà in alcuni Paesi europei. Le preoccupazioni dei docenti romandi affiorano anche in Ticino?

"A me come direttore della sanità e della socialità non risulta, ma non posso escludere che al mio collega direttore del DECS possano essere giunte richieste in questo senso. Va detto che per i cantoni non esiste nessun margine di manovra per derogare rispetto alla strategia impostata dalla Confederazione".

Dal mondo sanitario ticinese ma anche dalla conferenza dei direttori cantonali della sanità si fanno sempre più insistenti le richieste di intervenire sulla scuola se i dati sul contagio dovessero continuare a essere elevati. Quindi la chiusura delle scuole è un’ipotesi che bisogna iniziare a prendere in considerazione?

"Sono convinto, e mi esprimo a titolo personale, che siano necessarie delle ulteriori misure perché la situazione sanitaria è molto tesa e i dati di questi giorni riguardo alle ospedalizzazioni sono a dei nuovi massimi - ha aggiunto De Rosa - Per quello che riguarda le possibili misure sulla scuola, vanno distinte le obbligatorie dal post-obbligatorio, ed eventuali misure sulla scuola sarebbero da valutare all'interno di una serie di misure che toccano però altri ambiti di attività".

"Come prossimo passo, i pacchetti messi in consultazione prima di Natale dalla Confederazione prevedono la chiusura delle attività commerciali non essenziali. - conclude il consigliere di Stato - Guardiamo con interesse cosa succederà a livello federale e una presa di posizione è stata annunciata per mercoledì. Giovedì il consiglio di Stato si ritroverà per ridiscutere della situazione".

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