In Val Poschiavo la chiusura della strada che porta in Engadina sta creando non pochi problemi alle imprese, ai lavoratori e a chiunque debba spostarsi. Ma la pioggia di queste ore rallenta i lavori delle squadre di risanamento e dunque anche la riapertura rischia di slittare.
“Se continua a piovere non possiamo lavorare in sicurezza”, spiega il geologo cantonale Dumeng Schreich.“Abbiamo valutato l’ipotesi di aprire in alcuni momenti, ma questo non è possibile perché la terra continua a franare. La situazione è peggiorata con la pioggia”.
Gli imprenditori pagano il prezzo, non per la prima volta: per chi deve consegnare la merce in tempo, come il settore ortofrutticolo, l’unica alternativa è passare dall’Italia, con i temp della dogana e i chilometri supplementari da fare.
Ma anche per i lavoratori frontalieri che devono recarsi in Engadina o per i cantieri che attendono la fornitura di materiali dalla Svizzera interna le cose non sono affatto semplici, come spiega anche il presidente degli artigiani e commercianti della Valposchiavo, Carlo Vassella: “se la strada è chiusa, semplicemente non ci sono forniture”.
Unica parziale consolazione: la riapertura della ferrovia retica, che consente il trasporto anche di alcune merci. Ma la situazione è lontana dalla normalità