Ticino e Grigioni

Valichi, caos politico lombardo

Il Consiglio regionale boccia la decisione elvetica ma la Lega Nord è apertamente dalla parte dei ticinesi

  • 4 aprile 2017, 20:02
  • 23 novembre, 06:11
La barriera abbassata al confine di Ponte Cremenaga fa discutere

La barriera abbassata al confine di Ponte Cremenaga fa discutere

  • Ti-Press

La chiusura notturna di tre valichi tra Malcantone e Mendrisiotto è stato l’argomento dibattuto quest’oggi, martedì, sia dal Consiglio regionale della Lombardia a Milano, sia dalla Comunità di lavoro Regio Insubrica a Mezzana.

Nel primo caso, i consiglieri hanno esaminato e approvato una mozione contro la misura attuata dalle autorità elvetiche dopo una serie di atti criminosi compiuti da individui poi fuggiti in territorio italiano. La mozione interpartitica, che aveva come firmatario anche il presidente del Consiglio lombardo Raffaele Cattaneo, è stata osteggiata dalla sola Lega Nord.

Il movimento ha del resto sostenuto la scelta elvetica per voce del segretario provinciale varesino e sindaco di Morazzone Matteo Bianchi, il quale ha evidenziato l’effettiva logica della scelta. Bianchi ha infatti rimarcato nelle scorse ore sul sito VareseNews.it che nel caso di Cremenaga tutto il caos di questi giorni è fuori luogo in quanto si tratta di “una dogana marginale, difficile da controllare (per tutti) durante la notte", avanzando inoltre il concetto secondo il quale "è cosa nota che ci sia un “frontalierato” dei furti dall’Italia verso il Ticino. Chi nega questa cosa ha le fette di salame sugli occhi per ignoranza del fenomeno o malafede. (…) Quindi i ticinesi fanno solo bene a tentare di tutelare la loro sicurezza dalle lacune italiche”.

La mozione urgente è stata motivata dai relatori con il fatto che le barriere abbassate dei valichi italo-elvetici procurano disagi ai frontalieri e non risolvono il problema di sicurezza segnalato dagli svizzeri. Tuttavia per il capogruppo della Lega in Regione Massimiliano Romeo si tratta di “una mozione inutile, pre-elettorale”, proposta dimenticandosi che la Lombardia "non ha competenze in politica estera”.

In mattinata autorità svizzere e italiane si erano incontrate a Mezzana, nella sede della Comunità di lavoro Regio Insubrica, per fare chiarezza sulla chiusura notturna dei tre valichi di frontiera, decisa dal Consiglio federale e in atto da sabato 1° aprile per un periodo di prova di sei mesi. Si è trattato di un incontro informativo, che è stato però disertato dai rappresentanti di svariati comuni ticinesi e lombardi di frontiera, interessati dal blocco durante le ore notturne dei passaggi di frontiera a Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga. All’incontro, presieduto dal segretario Giampiero Gianella, hanno partecipato il tenente colonnello Decio Cavallini, a capo della Gendarmeria Polizia cantonale, i capitani Davide Bassi (Comando Guardie di confine Reg. IV) e Christophe Cerinotti del Centro di cooperazione di Polizia doganale e, da parte italiana, Sergio Miragoli della Direzione Sicurezza e Protezione civile di Regione Lombardia. In un testo diffuso a fine meeting si è rimarcato come siano state fornite “informazioni e chiarimenti in relazione alla sperimentazione” e porre in atto “uno scambio di buone pratiche in materia di lotta alla criminalità transfrontaliera”.

EnCa

Dal Quotidiano

02:29

CSI 18.00 del 04.04.2016 - Il servizio di Alessandro Broggini

RSI Info 04.04.2017, 20:06

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