La vendemmia è alle porte e quest’anno la produzione d’uva si prospetta buona sia in termini di quantità che qualità. Ma è ancora troppo presto per le certezze, anche se le uova della drosophila suzukii, che tanti problemi ha creato in passato, non sono state avvistate per ora. A dirlo è il servizio fitosanitario del cantone, dopo l’ultimo controllo effettuato su alcuni vigneti pochi giorni fa.
La vite, tuttavia, non è ancora fuori pericolo, così i viticoltori non possono fare altro che lavorare di prevenzione, tagliando spesso l’erba, per esempio, per ridurre l’umidità: l’habitat ideale di questo moscerino dei piccoli frutti, che aspetta solo che l’uva maturi.
Giuliano Maddalena, presidente della federazione dei viticoltori della Svizzera italiana (Federviti) esprime un prudente ottimismo: “Il pericolo non è ancora scongiurato: manteniamo la massima allerta e invitiamo tutti a monitorare il terreno. Dobbiamo essere vigili, ma le notizie per ora sono incoraggianti”.
Le prossime due settimane saranno decisive per stabilire se il moscerino è presente o meno, ma anche per capire quanta e come sarà l’uva raccolta. Per ora è prematuro fare una previsione in questo senso, aggiunge Maddalena ai microfoni della RSI, perché l’uva è entrata proprio ora in invaiatura, ossia nella fase in cui prende colore: “Le premesse sono però positive e per ora c’è parecchia uva che si prospetta di buona qualità”.
I viticoltori, nella Svizzera italiana, quest’anno hanno avuto qualche difficoltà con i trattamenti, soprattutto in primavera quando ha piovuto parecchio. Per questo, spiega Maddalena, vi è stato qualche attacco di peronospora, ma i danni non sono stati ingenti. La vendemmia è però stata ritardata e dovrebbe svolgersi verso fine settembre.
I prossimi giorni saranno dunque decisivi; Federviti dovrebbe quindi poter dare qualche indicazione in più sull’annata 2016 durante la conferenza stampa prevista per fine mese.
CSI-PK/Red.MM
CSI 18.00 del 21.08.2016 di Pervin Kavakciogli
RSI Info 21.08.2016, 20:28
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